Certo, grazie a politici miopi che hanno favorito referendum Lombardo-Veneto
Di Michaela Biancofiore, deputata e coordinatrice Trentino Alto Adige di Forza Italia
Qualcuno a Trento, perché a Bolzano sono stati molto più accorti lasciando altri a fare i servi sciocchi, ha detto che l’autonomia sarebbe in pericolo per mia mano a seguito delle parole pronunciate l’altra sera durante la trasmissione “Quinta colonna” su rete 4.
Purtroppo non tutti capiscono l’italiano e volutamente alcuni lo rifiutano dalle mie parti, ma io sono solita dire la verità e con chiarezza lessicale. Trentino e Alto Adige ricevono dallo Stato molto più dei 9/10 previsti dallo Statuto di Autonomia e il residuo viene prelevato da quanto versato nelle casse statali dalle regioni che hanno un residuo fiscale pari a 54 miliardi, come la Lombardia. Il residuo fiscale dell’Alto Adige è di 1.100 milioni di euro, mentre il Trentino del governatore sparlante Rossi è in deficit di 249 milioni di euro, con un debito di due miliardi di euro (che si azzera in Alto Adige). Il residuo fiscale pro capite della Lombardia e del Veneto sono, rispettivamente, di 5.217 euro e 3.141 euro, mentre quello altoatesino è di 2.117 euro e quello del Trentino guidato sempre dallo stesso Rossi ha di nuovo il segno meno, -464 euro!
Alla luce di questi numeri, l’Autonomia è certamente in pericolo ma per colpa dei sedicenti autonomisti suprematisti che, col mito delle province autonome “über alles” hanno provocato invidia nelle regioni confinanti e “casualmente” più produttive d’Italia. Dobbiamo ringraziare chi governa le autonomie e i loro referenti romani, se Lombardia e Veneto si sono stufate di versare più di noi e delle altre regioni e hanno voluto il referendum pro autonomia.
Non è un caso che il governatore del Veneto. Luca Zaia, forte del consenso assoluto avuto con la consultazione referendaria, abbia chiesto lo Statuto speciale, intendendo per speciale le prerogative economiche concesse al Trentino Alto Adige.
Le mie parole erano dovute ad una grande preoccupazione, espressa già l’indomani del referendum in Aula nel corso della discussione generale sulla legge costituzionale per i ladini, perché se Lombardia e Veneto ottengono l’autonomia come da volontà dei propri cittadini – ergo si tengono in tutto o in gran parte i loro soldi -, per le autonomie speciali, in particolare per il Trentino, sarà meglio chiedere l’annessione al Veneto per poter mantenere l’attuale stato di benessere, messo comunque a dura prova proprio dalle giunte trentine a guida centro sinistra degli ultimi anni.