Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina: nella Manovra un miliardo di euro per le infrastrutture

Approvato l’emendamento della Lega in Commissione bilancio del Senato. Fontana: «ora attendiamo la legge olimpica».

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Fondazione Milano-Cortina olimpiadi invernali 2026

Nuovo passo avanti per le Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina con l’approvazione da parte della Commissione bilancio del Senato dell’emendamento proposto dalla Lega che stanzia un miliardo di euro per le opere infrastrutturali.

«Per i territori di Lombardia, Veneto e delle province di Trento e Bolzano che ospiteranno le gare olimpiche, verrà stanziato un ulteriore miliardo di euro che consentirà a queste aree di arrivare all’appuntamento olimpionico con un sistema infrastrutturale adeguato agli eventi e in grado di rispondere alle esigenze delle migliaia di sportivi e di turisti che giungeranno in queste regioni» sottolinea Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato.

Dopo i finanziamenti, ora tocca alla Legge olimpica: «mi fa piacere che il ministro dello Sport Spadafora abbia detto che sta lavorando alla Legge olimpica e che a breve la depositerà. Se non viene allegata alla Finanziaria, temo che entro l’anno non si riesca a fare. L’importante è che arrivi il più presto possibile» sottolinea il governatore della Lombardia, Attilio Fontana.

Concluso il seminario internazionale di due giorni che si è svolto a Milano, il Cio sarà nuovamente in Italia a marzo per una breve visita e poi a settembre, la prima verifica significativa a meno di sei anni dai Giochi invernali. Dopo il seminario, il Cio ha lasciato Milano esprimendo soddisfazione, come ha confermato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, auspicando che l’Italia «non sprechi la posizione di rendita» e chiarendo che «a Losanna seguono con attenzione l’iter per l’approvazione della legge cornice dell’organizzazione dei Giochi. Difficilmente arriverà entro fine 2019 come era previsto, andrebbe bene anche a gennaio, ma è opportuno evitare ulteriori ritardi. Christophe Dubi, che è il direttore del Giochi, ha riferito pubblicamente e privatamente che questi due giorni sono andati bene».

«Non stiamo facendo pressione. Meglio una legge buona, che consenta di non avere problemi in futuro, piuttosto che una fatta in fretta», ha notato la finlandese Sari Essayah, a capo della commissione di coordinamento dei Giochi, ex marciatrice che conosce bene i tempi della politica visto che è stata eletta nel Parlamento del suo paese e in quello europeo.

L’amministratore delegato della Fondazione, Vincenzo Novari, punta a realizzare Giochi che «dovranno cambiare la vita di tutti» gli italiani, ribadendo che «Olimpiadi e Paralimpiadi saranno due facce di un unico evento». L’unica urgenza indicata per ora dal Cio è la pianificazione della legacy, ossia come gestire l’eredità infrastrutturale e non solo della manifestazione: bisogna iniziare a pensarci subito, prima di realizzare le opere. Ancora in alto mare, invece, l’organizzazionedella cerimonia di apertura e il luogo dove si svolgerà, anche se il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha ribadito che «la sede ufficiale è San Siro e spero che San Siro sarà ancora lì nel 2026».

Il Comitato organizzatore, tra i vari impegni, dovrà anche realizzare il logo olimpico che sostituirà quello della candidatura. «Non è scontato fare un logo migliore – spiega Malagò -, rappresenta le guglie del Duomo di Milano, le Tofane di Cortina e contiene il tricolore. Se ne occuperà Novari, non so se attraverso un concorso o con il coinvolgimento delle scuole. C’è sempre stato un logo per la candidatura e un logo sui quali si deve sviluppare una parte significativa dei ricavi del Comitato Organizzatore, su marketing, merchandising e valenza commerciale».

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