A palazzo Chigi, sede del governo italiano, si è svolto il primo tavolo interministeriale sulle Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina cui hanno partecipato l’amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina 2026, Vincenzo Novari, i ministri per i Beni, attività culturali e turismo Dario Franceschini, delle Infrastrutture e trasporti Paola De Micheli, dell’Istruzione Lucia Azzolina, dell’Università e della ricerca Gaetano Manfredi e il presidente del Coni Giovanni Malagò.
«Il livello delle iniziative che abbiamo proposto è talmente importante e rilevante che senza il supporto dei ministeri sarebbe impossibile metterlo in pratica. Il rapporto con i ministeri sarà la vera chiave di volta per l’esecuzione – ha detto Novari -. La creazione è sempre relativamente facile, poi le cose vanno anche fatte e senza supporto del governo e delle istituzioni è praticamente impossibile».
Secondo Novari «in questi tre mesi abbiamo costruito un progetto fatto di un numero di iniziative che hanno riscontrato entusiasmo sia nel Cio ma soprattutto oggi in maniera unanime da parte di tutti i ministri coinvolti. Non è una cosa così banale». Le Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina saranno «un’occasione unica per il Paese – assicura Novari -. Nel nostro progetto, le Olimpiadi partono dal 2021 e finiscono nel 2030. Vorremmo che ci fosse un movimento che abbracci tutto il Paese per tutti i cinque anni prima dei Giochi. Devo dire tutti i ministri si sono dichiarati disponibili ed entusiasti di seguire il percorso che la Fondazione ha tracciato. Dovrà essere un grande momento di vetrina per l’Italia».
«E’ stato il primo incontro con altri ministri e con i vertici della Fondazione Milano-Cortina 2026. Saranno Olimpiadi invernali straordinarie, ci hanno presentato 34 progetti che coinvolgeranno tutta l’Italia. Non sarà solo un’Olimpiade dello Sport, ma anche della cultura, della moda, con soprattutto un grande sguardo ai giovani e al sociale» ha detto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, sottolineando come «l’incontro è andato molto bene, non ci sono criticità. Tutti i ministri faranno la propria parte per creare dei progetti. Dobbiamo soltanto correre perché questi mesi di stop non ci hanno aiutato: è vero che le Olimpiadi invernali si svolgeranno nel 2026, ma vanno organizzate in anticipo. Siamo tutti pronti e motivati per questa sfida».
Riguardo gli eventuali rischi relativi allo spostamento dei Giochi di Tokyo al 2021, Spadafora si è detto sicuro: «credo che abbiamo tutto il tempo davanti a noi per fare un lavoro di programmazione che ci consenta di rispettare tutti i piani economici previsti. Il ministro De Micheli sta accelerando moltissimo sulla costituzione della società delle opere pubbliche infrastrutturali che serviranno anche dopo le Olimpiadi a tutto il Paese».
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