Il Carb ritene non adeguate le soluzioni proposte dal costruttore tedesco per risolvere la truffa ambientale perpetrata con i motori diesel
La strada per risolvere il “Dieselgate” per Volkswagen è sempre in salita. Il California Air Resources Board (Carb), l’ente californiano per la tutela dell’aria, ha bocciato la soluzione proposta dal gruppo per riportare in regola con le emissioni inquinanti i motori diesel truccati.
L’ente ha anche notificato al gruppo tedesco la violazione nelle norme californiane per l’utilizzo nei motori di un cosiddetto “defeat device”, il software che permette al motore di individuare quando il veicolo è in fase di test e adatta le emissioni di conseguenza installato sui motori diesel 2 litri che installati su circa 500.000 veicoli venduti in America tra il 2009 e il 2015.
Il Carb spiega che il piano proposto da Volkswagen è stato bocciato in quanto «manca di dettaglio sulle riparazioni proposte e non valuta a sufficienza l’impatto sulla performance dei veicoli». «Volkswagen ha deciso di frodare i test e ha cercato poi di coprire la frode – afferma Mary D. Nichols, presidente del Carb -. Hanno proseguito a mentire e quando scoperti hanno tentato di negarlo».
In questi giorni, in concomitanza con il salone di Detroit, l’amministratore delegato del Gruppo tedesco Matthias Müller dovrebbe avere degli incontri con i vertici dell’Epa e i rappresentanti del Carb californiano. In ballo ci sono le soluzioni proposte, accettate dalla motorizzazione tedesca (valide anche per il resto dell’Europa) e che saranno attuate entro l’anno in corso, ma che le autorità americane ritengono insufficienti, visto che la legislazione locale è più severa di quella europea, specie per le emissioni di ossidi d’azoto. L’Epa ha fatto sapere a sua volta che «è d’accordo con il Carb che la Volkswagen non ha sottoposto un piano approvabile per riportare le emissioni dei veicoli entro la norma».