Nel 2015 ne sono stati venduti in Italia 2.577 nuovi veicoli
Il programma internazionale Euro NCAP che valuta gli standard di sicurezza dei veicoli nuovi, ha “testato”, per la seconda volta, quattro modelli di quadricicli, tra i più diffusi sul mercato europeo.
«I risultati dei test – dichiara Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia – hanno dimostrato che, per questa categoria di veicoli, ci sono ancora seri problemi di sicurezza. Sebbene alcuni modelli si siano comportati meglio di altri, gli standard di protezione offerti ai conducenti sono, in generale, molto bassi, cosa che può determinare seri rischi in caso di incidente».
Anche i primi test Euro NCAP del 2014 sui quadricicli avevano evidenziato carenze importanti in fatto di sicurezza, Euro NCAP ed ACI, pertanto, avevano chiesto ai legislatori di indicare specifiche più severe e ai produttori di investire di più sulle dotazioni di sicurezza. Da allora è stato introdotto sul mercato un numero sempre maggiore di quadricicli ed è entrata in vigore una normativa europea più aggiornata: due novità che hanno portato Euro NCAP ad esaminare nuovamente i livelli di sicurezza offerti in questo segmento di mercato, con il supporto di Global NCAP, in collaborazione con “Bloomberg Initiative for Global Road Safety”.
In Italia il mercato dei quadricicli è in espansione: nel 2015 ne sono stati immatricolati 2.577 (2.035 nel 2014), che ha portato il parco circolante a 80.639 veicoli (78.818 nel 2014).
I 4 modelli esaminati nei test di quest’anno sono: Aixam Crossover GTR, Bejaj Qute, Chatenet CH30 e N.Go Family. Sono stati utilizzati gli stessi protocolli dei precedenti test sui quadricicli; protocolli diversi da quelli adottati per le auto. La velocità dell’impatto, ad esempio, è di 50 Km/h, contro i 64 Km/h delle autovetture. La valutazione sul livello di sicurezza, invece, segue le tradizionali “stelle” Euro NCAP.
I risultati raggiunti, pur mostrando alcuni progressi, non sono ancora sufficienti ad assicurare un livello di protezione adeguato, come quello riscontrato, ad esempio, nella categoria di autovetture del segmento A, le cosiddette “city car”. Tutti i modelli testati hanno ricevuto votazioni molto basse, nessuno ha raggiunto il 50% del punteggio massimo previsto. Alcuni modelli sono risultati molto pericolosi in caso d’urto, manifestando gravi carenze sia nell’impatto frontale che in quello laterale.
La microcar M.GO della Ligier è l’unica ad avere come optional un airbag per il conducente, ma i test dimostrano che l’airbag non è efficace. Senza miglioramenti all’integrità strutturale del veicolo, infatti, la presenza di un airbag non migliora la protezione del conducente e appare poco più che una semplice idea di marketing. I quadricicli, infatti, non sono soggetti alle stesse normative di omologazione delle autovetture, eppure sono veicoli che somigliano molto alle “city car” e circolano assieme a tutti gli altri mezzi di trasporto.
«Alla luce di questi risultati Euro NCAP ed ACI sollecitano i legislatori ad emanare standard di omologazione per i quadricicli che prevedano idonei livelli di sicurezza – conclude Sticchi Damiani. Richiediamo, inoltre, che la sicurezza diventi elemento prioritario nell’agenda dei costruttori di quadricicli. Semplici e non costose modifiche di progettazione già oggi potrebbero comportare significativi miglioramenti in termini di protezione dei conducenti».