Ci vuole un’entità extraeuropea – ma ben piazzata nel cuore dell’Europa come appunto la Svizzera – per fare finalmente chiarezza in modo ufficiale su un’ipocrisia che i regolatori europei hanno fin qui sempre imbracciato a spada dritta: le auto “plugin”, quelle che accanto al motore termico tradizionale, hanno a bordo un motore di trazione elettrico e una batteria di circa 15 KWh di capacità tale da assicurare la mobilità in sola modalità elettricaper circa una trentina di km, sono sostanzialmente una truffa per i contribuenti e una presa in giro per l’ambiente.
Quasi tutti i governi europei negli ultimi anni hanno assicurato notevoli incentivi all’acquisto di questo genere di veicoli, nella convinzione – fallace – che questi consumino ed inquinino in modo risibile, assicurando consumi irrisori, dell’ordine di 1-2 litri di carburante per 100 km. Uno studio condotto dalla motorizzazione del Canton Valleseha fatto finalmente chiarezza sull’argomento, certificando che le emissioni di CO2 – e i relativi consumi – nell’usocomune non sono affatto quelli dichiarati nelle omologazioni e pompate dalla pubblicità. O meglio: i valori dichiarati corrispondono solo per la ridotta lunghezza di tragitto assicurata dalla batteria preventivamente caricatada una colonnina, mentre quando la batteria ha esaurito la sua carica i consumi – e le emissioni inquinanti – tornano ai livelli di prima, anzi piazzandosi ad un livello ancora più alto per via del maggior peso della batteria e del motore elettrico presente a bordo del veicolo.
Tale situazione è resa possibile dal ciclo di omologazione europeo Wltp che prende in considerazione una percorrenza di soli 25 chilometri: la conseguenza è che tutte le case costruttrici fanno il massimo per ottenere le prestazioni di consumo migliori in quello stretto lasso di percorrenza, mentre quando questo è superato, tutto torna come prima. Anzi peggio di prima, perché la presenza di una batteria a bordo di quella capacità e del relativo motore elettrico comporta un peso aggiuntivo di circa 150 kg: è come se in un’auto si viaggiasse sempre e comunque con almeno tre persone a bordo, con quel che ne consegue in termini di consumi che, secondo gli svizzeri, sono di due-tre volte maggiori a quello dichiarato.
Di fatto, a partire dal 2022 il Cantone Vallese – e probabilmente a breve anche gli altri cantoni svizzeri – non erogherà più alcun incentivo all’acquisto di un’auto ibrida “plugin”. Lo stesso dovrebbe fare il governo italiano, sospendendo finalmente i ricchissimi ed ingiustificati contributi pubblici riservati finora all’auto elettrica ed ibrida, deliberando contributi, se tali devono essere, uguali per tutti i veicoli a standard Euro 6.
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