Crescono decisamente Gran Bretagna (+7,0%) e Spagna (+15,1%). A novembre la crescita continentale è dell’1,2%. Federauto: «dalla politica italiana servono segnali di discontinuità»
Il mercato dell’auto continentale per il terzo mese consecutivo fa registrare segnali di ripresa: a novembre la crescita è stata a livello dei 27 stati dell’Unione Europea dell’1,2%, con realtà come la Gran Bretagna (+7,0%) e Spagna (+15,1%) in decisa crescita, mentre Germania (-2,0%), Francia (-4,0%)e Italia (-4,5%) continuano nella loro marcia di contrazione delle vendite.
Nonostante la ripresa autunnale, il mercato europeo fa segnare un 2013 in calo del 2,7%, causato in particolare dal cattivo andamento dei mercati tedesco, francese e, soprattutto, italiano che è il peggiore dei grandi mercati europei dell’auto.
A Novembre in Europa continua ad andare male il gruppo Fiat (-5,8%), con punte in negativo per Alfa Romeo (-18,5%) e Lancia-Chrysler (-13,5%), mentre si difende il gruppo Peugeot Citroen (-1,2%), Ford (-1,8%), mentre vanno bene il gruppo Volkswagen (+3,3%), Renault (+9,9%) e Toyota (+7,3%).
I dati del mercato europeo vengono commentati negativamente da Federauto, l’associazione dei concessionari italiani: per il presidente Filippo Pavan Bernacchi «l’Italia grazie alla totale mancanza di strategie politiche e alla tassazione selvaggia continua ad essere fanalino di coda di un’Europa che a sua volta è fanalino di coda del mondo. La politica deve dare un segno di discontinuità andando in controtendenza rispetto a quanto fatto fino ad ora e cioè utilizzare il settore auto come bancomat». La categoria chiede al governo Letta, che sembra rimanere sordo in merito «l’attuazione di politiche di defiscalizzazione per i privati e le aziende. Ripartire dal settore auto, che occupa 1.200.000 addetti, significa offrire un futuro al Paese».