Mercato dell’auto, a maggio ancora crisi a livello europeo: -8,7%

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acea tabelle vendite maggio 2012 UE 1
Nei primi cinque mesi dell’anno le vendite sono calate del 7,7%. Tra i costruttori crollo dei gruppi Renault (-19,7%) e di Fiat (-17%). Bene Jaguar Land Rover (+32,8%), Kia (+24,7%) e Hyundai (+9,3%)

Il mercato dell’auto in Europa continua a volgere al brutto, almeno per la gran parte delle case che fanno registrare cali generalizzati, salvo alcune eccezioni. Anche a maggio il calo delle vendite è pensante (-8,7%), facendo proseguire incessantemente il calo delle vendite nei primi cinque mesi del 2012, con una media che si attesta al -7,7%. A maggio il calo dei vari mercati varia dal -4,8% della germania al -8,2% della Spagna, al -14,3$ dell’Italia e del -16,2% della Francia. Al contrario, da registrare la crescita della Gran Bretagna che fa segnare un +7,9% e, tra i mercati minori, dell’Ungheria con un +20,4%. In generale, calo vistoso per i mercati più grandi e maturi dell’auto, mentre la crescita c’è e sensibile nei paesi dell’Est di nuova motorizzazione.

Quanto alle singole marche, i cali delle vendite nei primi cinque mesi dell’anno riguardano un po’ tutte le case, tranne qualche eccezione. Il calo vistoso è appannaggio delle case generaliste come Renault (-19,7% a livello di gruppo; – 22,1 % per Renault e -8,6% per Dacia), Fiat (-17,0% a livello di gruppo; -17,8% per Fiat, -31,4% per Alfa Romeo, +0,7% per Lancia/Chrysler, +43% per Jeep), Peugeot-Citroen (-15,0% a livello di gruppo; -16,0% per Peugeot, -13.7% per Citoren), Ford (-8,4%), General Motors (-11,3% a livello di gruppo; -15,6% per Opel, +14,3% per Chevrolet), Toyota (-5,2%) e Volkswagen (-7,7% a livello di gruppo, – 3,3% per Volkswagen, +3,8% per Audi, -16,9% per Seat, +1,4% per Skoda).

Stabile il settore del lusso, con Bwm in calo dell’1,0% e Mercedes in crescita al +2,2%. Ottima la performance di Jaguar Land Rover con +32,8%, seguita da Kia con +24,7 e Hyundai con +9,3%, a testimonianza di come i costruttori coreani con produzione in Europa ormai siano dei concorrenti molto temibili grazie a prodotti innovativi, ricchi di contenuti e in linea con i gusti dei consumatori.

Se la crisi dovesse proseguire ancora, come è ormai molto probabile, per il mercato e per i costruttori saranno forti problemi, con la necessità di rivedere in profondità i programmi di sviluppo e occupazionali, come ha già annunciato di voler fare l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne. Per il rilancio dell’auto in Europa, da sempre settore trainante dell’economia e della ricerca, oltre che principale strumento di gettito fiscale per molti paesi, passa attraverso una politica fiscale meno vessatoria verso l’automobile e il suo utilizzo. La Commissione Europea pare dare segnali in questa direzione, verso una maggiore armonizzazione tra i paesi del carico fiscale gravante sul settore, anche per limitare se non rimuovere del tutto eccessive penalizzazioni (come quelle esistenti in Italia), che causano anche concorrenza sleale ai danni delle imprese italiane che si vedono gravate di maggiori costi indeducibili rispetto a paesi simili, come Spagna, Francia, Germania e Gran Bretagna.

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