Cala il noleggio. Vendite determinate dalla pressante campagna di sostegno alle vendite dei concessionari. Manca ancora un chiaro quadro di agevolazioni fiscali permanenti
E il mercato dell’auto va: secondo i dati appena resi noti dalla Motorizzazione civile, giugno per il tredicesimo mese consecutivo cresce in maniera netta, +14,4% con 146.682 vetture immatricolate contro le 128.272 del 2014. Grazie a questo dato il primo semestre 2015 si chiude in crescita del 15,2% a quota 872.951 unità.
A fronte di un nuovo, ma contenuto, calo del noleggio sul mese (-1,1%) con particolare riferimento al breve termine (-13%) è rilevante il dato dei privati che approfittando delle continue offerte delle reti vendita fanno segnare un incremento del 27,3%, raggiungendo così una quota del 60,6%. Osservando gli stessi dati su base semestrale la struttura del mercato mostra dati positivi su tutti i fronti: noleggio (+19,6%), privati (+15,7%) e società (+6,2%).
Quanto alle tipologie di motorizzazioni acquistate, a giugno gli italiani hanno premiato ancora le motorizzazioni diesel, in crescita del 14,4% al 55,5% del totale, ma sono in crescita anche le versioni benzina (+20,1% e 30,6% del totale). Al miglioramento del 3,7% dei modelli Gpl fa invece da contraltare il -6,7% delle vetture a metano, mentre crescono nettamente le ibride (+15,6% con 2.314 unità) e le elettriche (+4,1% con 151 unità) grazie alle novità arrivate sul mercato. Su base semestrale il diesel rimane la motorizzazione più diffusa (55,6% del totale) seguita da benzina (30,6%), Gpl (8,2%), Metano (4,0%), e dai modelli ibridi (1,5%) ed elettrici (0,1%). In totale, in Italia nei primi sei mesi sono state vendute 13.404 vetture ibride e appena 936 modelli totalmente elettrici.
Il Gruppo Fiat-Chrysler rimane anche a giugno leader del mercato con 41.796 veicoli immatricolati, pari al 28,49% del mercato, in crescita del 20,05%, trainato dal marchio Fiat (+20,66%). Il Gruppo Volkswagen insegue a quota 19.528 veicoli (+10,8% e quota del 13,31%), un dato ottenuto bilanciando la crescita di Audi (+16,92%) Volkswagen (+10,38%) e di Skoda (+37,78%) con il calo di Seat (-19,36%). Seguono nella classifica mensile il Gruppo PSA (+14,55%), il Gruppo Renault (-4,19%), Ford (+16,33%), il Gruppo GM (-1,27%), il Gruppo Hyundai (+21,41), il Gruppo Daimler (+21,41% con il ritorno di Smart a +66,25%), il Gruppo Toyota (+12,88%), il Gruppo BMW (+8,63%), il Gruppo Nissan (+22,61%) e il Gruppo Jaguar Land Rover che registra una crescita record del 72,94% pur se con numeri relativamente piccoli (2.032 unità totali).
Per Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, «l’inaspettata crescita a doppia cifra è determinata dalla forte spinta delle promozioni commerciali messe in campo da case automobilistiche e concessionari. E’ questa la risposta a chi teorizzava che il mercato, anche se stimolato da una “rottamazione governativa”, in questo contesto macroeconomico, non avrebbe reagito. Abbiamo la prova che non è così e i clienti si sono accorti che mai come in questo momento si fanno dei veri e propri affari d’oro. Peccato che senza la discesa in campo del Governo questa onda anomala sia destinata ad esaurirsi. Se vi fosse una diversa attenzione potremmo svecchiare il circolante con benefici per sicurezza, ambiente, occupazione e, non ultimo, con forti benefici per le casse dello Stato».
Secondo Carlo Alberto Jura, neo eletto presidente dei concessionari del gruppo FCA, «è necessario sottolineare che giugno è un mese particolare in cui i dealer traguardano o meno, oltre che l’obiettivo del mese, i bonus del trimestre o del semestre. E questa situazione ha certamente influito sul numero complessivo».
Per consolidare il mercato, secondo Pavan Bernacchi «è necessaria una maggiore presenza del Governo, a cui rimproveriamo una latitanza nei confronti del nostro settore, a partire dalla materia fiscale che andrebbe completamente rivista e migliorata. Infatti negli ultimi anni si è messo mano alle normative solo per peggiorare le condizioni di chi acquista e utilizza un autoveicolo. Iva agevolata, deduzioni e detrazioni, eliminazione del superbollo per le auto prestazionali: le idee non mancano, gli interlocutori istituzionali quelli sì».