Mazda Cx-60 Phev, riuscita la prima ibrida della Casa giapponese

Vettura ben rifinita (allestimento Takumi) e studiata che inaugura la nuova piattaforma con motore longitudinale e trazione posteriore e/o integrale. Aspettando il Diesel 6 cilindri.

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Mazda Cx-60

Ancora una volta, Mazda punta a riscrivere i fondamenti dell’automobilismo, proponendo un’inedita piattaforma tecnologica che punta a sostenere nel tempo l’ecologicità della propulsione termica, se possibile rilanciarla con il nuovo propulsore Diesel 6 cilindri da 3,3 litri di cilindrata di prossimo arrivo: in questa prova su strada, la protagonista è la versione ibrida, Mazda Cx-60 Phev, spinta da un riuscito abbinamento tra un propulsore a benzina a 2.5 aspirato ad iniezione diretta erogante 195 Cv ed un grande motore elettrico da 129 kW annegato nel cambio automatico a 8 rapporti e una batteria da 355V e 17,8 kWh di capacità.

Per il suo primo Suv di stazza medio grande (è lunga 4745 mm, larga 1890 mm e alta 1680 mm, passo di 2870 mm), Mazda ha realizzato una base meccanica interamente nuova, passando dal motore trasversale e a trazione anteriore – con quella posteriore inseribile nelle versioni che lo prevedano – ad una piattaforma con motore longitudinale e trazione posteriore, con il rimando anche all’anteriore in alcune versioni di punta della gamma, come in questo modello ibrido.Mazda Cx-60

A livello di stile, Mazda Cx-60 porta al debutto un’evoluzione del design Kodo, capace di coniugare uno stile bello e dinamico con la parte anteriore profondamente scolpita e la silhouette a muso lungo e calandra alta con coda tronca creano una struttura possente e dinamica e una presenza imponente da SUV in una forma dalla semplice bellezza ed eleganza, con una fiancata alta e scolpita che viene particolarmente valorizzata nei particolari colori esclusivi di Mazda, come il Soul Red Crystal, il Machine Grey o il nuovo Rhodium White Premium Metallic oltre a un interno spazioso e ricco nei particolari. L’esterno della vettura è disponibile in otto tinte diverse e due tipologie di cerchioni in lega da 18 o 20 pollici (come nella vettura provata).

Particolarmente riuscito l’interno, specie nella versione Takumi che coniuga ambiente rifinito in legno d’acero ecomodi e fascianti sedili rifiniti in pelle Nappa traforata (di colore bianco nella versione provata, dotata anche di ventilazione) con comandi elettrici, creando un ambiente luminoso specie se si opta per l’ampio tetto in vetrodisponibile a richiesta.

Mazda Cx-60
Gli interni dell’allestimento Takumi.

La dotazione di accessori e di dispositivi di sicurezza e di assistenza alla guida anche con proiezione sul parabrezza è completa, talvolta perfino eccessiva come quando ci si sposta lateralmente per vedere cosa sta accadendo dinnanzi e l’assistente alla guida riporta la vettura all’interno della carreggiata. Ottimo e ben riuscitoil sistema di visione a 360° durante le manovre, attraverso lo schermo ad alta risoluzione da 12,3 pollici che s’aggiunge alla strumentazione digitale del cockpit, che consente di vedere quando accade dietro e, soprattutto ai lati, anche per evitare toccate ai cerchi in lega con lo spigolo dei marciapiedi.

Buona la capacità di carico di Mazda CX-60 di 570 litri (compreso il vano sotto il ripiano), che sale a 1.148 litri con i sedili posteriori abbattuti (frazionabili in tre parte e abbattibili direttamente dal portellone) e a 1.726 litri quando caricata sino al soffitto. Il bagagliaio è dotato di una presa di corrente da 12 V CC / 150 watt. Per la Mazda CX-60 PHEV è disponibile come opzione una presa da 230 V / 1.500 watt utilizzabile a vettura ferma, per poter svolgere un’ampia gamma di attività all’aperto indipendentemente dalla disponibilità della rete elettrica.Mazda Cx-60

Mazda CX-60 può anche essere equipaggiata in opzione con il comodo portellone elettrico azionabile a mani libere di tipo Hands-Free. Attivato da un sensore sotto il paraurti posteriore, il portellone può essere aperto e chiuso dall’utente anche quando ha entrambe le mani occupate. Sistema che ha la sua pecca maggiore nel telecomando di apertura porte e portellone, visto che i tasti di azionamento sono ricavati nel fianco dello stesso: può capitare l’azionamento involontario dell’apertura del portellone quando si tiene il telecomando in tasca nel mentre ci si sistema al posto di guida, con la necessità di recuperarlo per azionare la chiusura del portellone. Un diverso posizionamento dei tasti, magari maggiormente incavati nel corpo dello stesso telecomando non guasterebbe.

La cura costruttiva di Mazda Cx-60 è posta anche a livello di sistema audio di bordo, sviluppato dopo sei anni di continui affinamenti sugli altri modelli della gamma. Oltre al sistema audio di serie, in opzione è disponibile il sistema Bose che ofre un salto di qualità anche se a discapito dello spazio disponibile sotto il ripiano del bagagliaio, dove la ruota di scorta lascia il posto al subwoofer e al suo sistema di amplificazione, utilizzando 12 altoparlanti per trasformare la vettura quasi in una sala da concerto, solamente disturbata dal rumore che filtra dall’esterno.

Mazda Cx-60
Il posto guida con la strumentazione digitale riconfigurabile.

Quanto alla meccanica, il motore a benzina 4 cilindri aspirato con distribuzione bialbero e 4 valvole per cilindro con iniezione diretta è montato arretrato dietro i duomi delle sospensioni anteriori, contribuendo così all’ottimale bilanciamento della vettura. Il motore eroga una potenza di 195 Cv-141 Kw a 6.000 giri/min e 261 Nm di coppia tra 1.500 e 3.000 giri/min. A quest’s’aggiunge il motore elettrico da 129 Kw e ben 270 Nm di coppia disponibile già da fermo. Di fatto, è il motore elettrico a sobbarcarsi tutte le attività di manovra e di marcia in velocità fino ad una punta di circa 100 km/h per un’autonomia di una cinquantina di chilometri reali(a fronte dei 63 km dichiarati), offrendo buoni spunti in accelerazione solo elettrica. Se la batteria è completamente carica – da rete domestica o da colonne ad alta potenza – la vettura sfoggia un notevole livello prestazione grazie ad una potenza congiunta di 327 Cv/241 Kw e oltre 500 Nm di coppia, permettendo accelerazioni 0-100 km/h in soli 5,8 secondi con una velocità massima autolimitata di 200 km/h.

Mazda Cx-60
Il gruppo motore termico, motore elettrico e cambio automatico a 8 rapporti.

Grazie alle norme del ciclo di consumi combinato, a batteria carica i consumi ufficiali di benzina sono di 1,5 litri/100 km, con un livello di emissione di CO2 di soli 33 g/km. Le cose cambiano di molto se la batteria non viene caricata ogni volta possibile dalla rete – meglio se domestica per sfruttare le tariffe più convenienti -: ad accumulatore praticamente scarico, i consumi lievitano ad un “normale” (per il peso e la stazza del veicolo) 8,5 litri/100 km, un valore pur sempre contenuto. Da notare che nelle fasi di rilascio o nelle discese il motore elettrico di trazione si trasforma in generatore, contribuendo a ricaricare la batteria: durante una discesa da una montagna lunga 30 km, sfruttando una guida dolce, si è potuta recuperare quasi il 50% della capacità elettricadella batteria. Poi, quando si guida in modalità Sport e la batteria è scarica, il motore a benzina s’incarica di ricaricare la batteria, portando i consumi a circa 12 litri/100 km.

Mazda Cx-60
La disposizione dei vari apparati della versione ibrida di Mazda Cx-60 Phev.

Ultimo aspetto da non trascurare è il peso del sistema ibrido: la batteria è posta al centro della vettura tra i due assali anche per abbattere il baricentro e ha il non trascurabile peso di 176 kg, tanto da portare la massa del veicolo a quasi 2 tonnellate (1.995 kg con i cerchi da 20”). Di fatto per un conducente che guidi il maggior numero di volte da solo e che curi poco – come spesso di fatto accade specie nelle flotte – la ricarica della batteria alla rete – ciò significa viaggiare sempre con almeno altri due passeggeri corpulenti a bordo, con quel che ne consegue in fatto di maggiori consumi.

Passando al cambio, anche qui c’è un’interessante novità, perché Mazda ha sviluppato un’unità che punta ad essere compatta ed efficiente, utilizzando i ruotismi epicicloidali di un tradizionale cambio automatico per gli otto rapporti, sostituendo invece il classico convertitore di coppia con una frizione multidisco. Un insieme complessivamente funzionante, attivabile nella selezione delle marce dalle palette poste dietro le razze del volante, ma che evidenzia qualche incertezza nelle manovre più impegnative (come quando l’auto è parcheggiata in pendenza e la batteria di trazione è scarica).

Il sistema Mi-Drive (Mazda Intelligent Drive Select) evoluto della Mazda CX-60 offre cinque modalità commutabili di guidaNormal, Sport, Off-Road, Towing ed EV (solo per PHEV) – per ottimizzare aderenza, trazione, prestazioni, maneggevolezza e sicurezza nella più ampia possibile gamma di contesti di marcia, con la possibilità per l’ibrida di marciare solo in elettrico laddove sia richiesto.

Mazda CX-60 è dotata di un sistema di sospensioni a doppio braccio oscillante all’anteriore e di una struttura multilink al posteriore realizzate in alluminio per contenere le masse sospese. Basate sulla filosofia Jinba-Ittai di Mazda, le sospensioni sono state concepite per controllare la massa sospesa (corpo vettura) in modo uniforme durante le curve e stabilizzare la postura del veicolo in un’ampia varietà di velocità. La trazione integrale è realizzata con una frizione multidisco e un rinvio con albero cardanico e differenziale all’asse anteriore.

Nelle due settimane di prova della vettura si è potuto apprezzare il comfort generale della vettura, unitamente ad una sensazione di alta sicurezza per i numerosi dispositivi di assistenza alla guida. Mazda Cx-60 (e prossimamente nella versione Cx-80 a passo lungo con tre fila di sedili) si è dimostrato un prodotto ben realizzato, curato nei dettagli che non mancherà di suscitare l’interesse degli automobilisti in cerca di novità di alto livello proposte ad un interessante rapporto prezzo-qualità, specie quando sul mercato italiano arriverà – dovrebbe essere ad ottobre prossimo – l’attesa motorizzazione sei cilindri Diesel da 3,3 litri di cilindrata e da 200 e 249 Cv di potenza che si preannuncia particolarmente poco assetata di gasolio. Probabilmente questa sarà l’arma vincente del modello.

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