Incentivi acquisto auto e moto: al via la nuova campagna

Importi ridotti rispetto a quelli precedenti. Penalizzate le auto più interessanti per le famiglie a vantaggio delle elettriche. 

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Carissima Rc Auto incentivi acquisto auto

È stato firmato il Dpcm che, su proposta del ministro allo Sviluppo economico, il leghista Giancarlo Giorgetti, ridisegna e finanzia in maniera strutturale gli incentivi per l’acquisto di auto e moto, elettrici, ibridi e a basse emissioni.

Il provvedimento, firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, destina 650 milioni di euro per ciascuno degli anni 202220232024, che rientrano tra le risorse stanziate dal Governo nel Fondo automotive per il quale è stata prevista una dotazione finanziaria complessiva di 8,7 miliardi di euro fino al 2030.

«Con il via libera agli incentivi acquisto auto diamo una risposta concreta è molto attesa al settore automotive che sta attraversando una profonda sofferenza – dichiara il ministro Giorgetti -. La misura pluriennale permetterà alle aziende di fare una programmazione industriale sulla via dello sviluppo. Gli incentivi, ne sono convinto, non sono risolutivi per la crisi del settore che deve rinnovarsi profondamente ma rappresentano uno strumento emergenziale per attraversare un periodo difficile. La pandemia prima, la carenza di materie prime e ora la guerra stanno mettendo a dura prova anche questo settore che rappresenta uno dei nostri fiori all’occhiello dell’Italia. È necessario – sottolinea il ministro – ancora più di prima aprire una riflessione sulla doverosa transizione ecologica che deve essere sostenibile, possibile e non lasciare dietro di sé morti e feriti».

La nuova campagna di incentivi è articolata su automobili, veicoli commerciali e motocicli. Per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 (auto) nella fascia di emissioni 0-20 g/km (elettriche), con un prezzo fino a 35.000 euro + Iva, è previsto un contributo di 3.000 euro, a cui potranno aggiungersi ulteriori 2.000 euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 220 milioni nel 2022, 230 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.

Per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 (auto) nella fascia di emissione 21-60 g/km (ibride e plug-in), con un prezzo fino a 45.000 euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2.000 euro a cui potranno aggiungersi ulteriori 2.000 euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 225 milioni nel 2022, 235 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.

Per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 (auto) nella fascia di emissioni 61-135 g/km (benzina, diesel, metano e gpl a basse emissioni), con un prezzo fino a 35.000 euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2.000 euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 170 milioni nel 2022, 150 milioni nel 2023 e 120 milioni nel 2024.

Gli incentivi per l’acquisto dei veicoli elettrici, ibridi, plug-in ed endotermici sono concessi soltanto alle persone fisiche previo il possesso del veicolo incentivato per almeno 12 mesi. Una piccola percentuale dei fondi è riservata alle società di condivisione auto per l’acquisto dei veicoli elettrici, ibridi, plug-in.

In favore di piccole e medie imprese, comprese le persone giuridiche, esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi sono inoltre previsti contributi per l’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2, nuovi di fabbrica, ad alimentazione esclusivamente elettrica. L’incentivo viene concesso con la contestuale rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 4. E’ pertanto riconosciuto un contributo di 4.000 euro per i veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate, di 6.000 euro per i veicoli N1 superiori a 1,5 tonnellate e fino a 3,49 tonnellate, di 12.000 euro per i veicoli N2 da 3,5 tonnellate fino a 7 tonnellate. Per i veicoli N2 superiori a 7 tonnellate e fino a 12 tonnellate è riconosciuto un contributo di 14.000 euro. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 10 milioni nel 2022, 15 milioni nel 2023 e 20 milioni nel 2024.

Sono stati previsti incentivi anche per l’acquisto di ciclomotori e motocicli elettrici e ibridi (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7): un contributo del 30% del prezzo di acquisto fino al massimo 3.000 euro e del 40% fino a 4.000 euro se viene rottamata una moto in una classe da Euro 0 a 3. Questo ecobonus è finanziato con 15 milioni di euro per gli anni 2022, 2023 e 2024. Per i ciclomotori e motocicli termici, nuovi di fabbrica (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7) è invece previsto, a fronte di uno sconto del venditore del 5%, un contributo del 40% del prezzo d’acquisto e fino a 2.500 euro con rottamazione. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 10 milioni nel 2022, 5 milioni nel 2023 e 5 milioni nel 2024. Il provvedimento entrerà in vigore dopo la registrazione della Corte dei conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Gli incentivi acquisto auto varati dal governo sono un pannicello caldo che evita di affrontare alla radice il problema del rilancio della filiera dell’automotive e del rinnovamento del parco circolante nazionale, ancora notevolmente popolato da veicoli vecchi, insicuri ed inquinanti. Sarebbe stato meglio agire all’insegna della neutralità tecnologia, erogando un contributo pubblico di 2.000 euro uguale per tutti i veicoli acquistati, senza limiti di emissioni, con un tetto al prezzo d’acquisto di 30.000 euroal netto delle tasse in modo da semplificare il più possibile i modelli incentivabili ed ampliare il numero dei veicoli venduti.

Continuare a puntare sul sostegno massiccio dell’elettrico quando i costi di ricarica sono fuori controllo, quando mancanoi punti di ricarica veloci, quando manca l’energia sufficiente per la ricarica dei veicoli, quando l’attuale tecnologia delle batterie è destinata rapidamente ad essere superata assicurando il taglio netto delle masse e contestuale aumento della rapidità dei tempi di ricarica e dell’autonomia, senza considerare il fatto che si finisce solo per incentivare il monopolio delle terre rare in mano alla Cina, è una decisione miope, che finisce per penalizzare lo sviluppo di nuove tecnologie legate ai carburanti sostenibili, dove l’Italia ha parecchio da dire con i nuovi biocarburanti che possono contribuire ad abbatterel’inquinamento su tutto il parco circolante, non solo su poche migliaia di elitari veicoli elettrici.

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