“Dieselgate”, Volkswagen a rischio indennizzi anche in Europa

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Si muove la Commissione europea: Bruxelles coordinerà le richieste delle associazioni dei consumatori che chiedono pari trattamento con i consumatori americani

 

volkswagen auto calandre logo VWNuove nubi si addensano sullo scandalo del “Dieselgate” che ha visto protagonista i motori a gasolio prodotti dal gruppo Audi Volkswagen e che negli Stati Uniti ha visto l’irrogazione di una spettacolare sanzione da oltre 15 miliardi di dollari, mentre in Europa ancora nulla è deciso, nonostante la stragrande maggioranza dei motori truccati circolino proprio per le strade del vecchio continente (8,5 milioni del totale di 11). Ma qualcosa potrebbe cambiare.

Dopo lungo immobilismo, la Commissione europea sta lavorando per coordinare le richieste delle associazioni per la protezione dei consumatori che chiedono indennizzi per la frode perpetrata dalla casa di Wolfsburg. «Vogliamo che la vicenda sia trattata nel modo più trasparente possibile», ha detto Vera Jourová, commissaria per la Giustizia. Secondo la commissaria, i paesi membri dell’Unione stanno affrontando la questione ciascuno in modo diverso, nonostante si sia in presenza della probabile violazione di due direttive europee: la prima riguarda le pratiche commerciali ingiuste, mentre la seconda riguarda le garanzie post-vendita. «Ambedue impongono standard elevati ai paesi membri nel caso della loro violazione – ha detto Jourová –. Così sembra che sia successo nel caso del Dieselgate». Violazioni che Volkswagen avrebbe perpetrato in almeno 20 paesi su 28.

Anche se il fronte penale è di competenza dei singoli paesi membri, l’Unione vuole cercare di uniformare l’aspetto degli indennizzi ai consumatori, aspetto questo finora rifiutato da Volkswagen. Il caso potrebbe portare anche all’apertura da parte della Commissione a procedure di infrazione ai danni dei paesi membri per non avere imposto il rispetto dei limiti di inquinamento.