“Dieselgate: la Commissione Ue esorta la Volkswagen a risarcire tutti i consumatori

Reynders: «tutti i consumatori europei devono avere lo stesso trattamento». 

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Dieselgate Vw tdi motore

Dinanzi al muro di gomma innalzato da Volkswagen sui risarcimenti coinvolti nello scandaloDieselgate” con le emissioni dei motori Diesel truccate sull’altare della riduzione dei costi di adeguamento dei propulsori alle nuove norme antiinquinamento, gettando tra l’altro in pessima luce una tecnologia che è ancora la meno impattante sull’ambiente, la Commissione europea ha rinnovato al gruppo di Wolfsburg l’invito a trattare tutti i consumatori europei sullo stesso piano, estendendo gli indennizzi già erogati a quelli tedeschi anche agli altri paesi comunitari.

Bruxelles ritiene che le pratiche commerciali messe in atto dal costruttore tedesco per vendere veicoli dotati di sistemi per la manipolazione delle emissioni abbiano «ingannato gli acquirenti», violando le normative comunitarie sulla tutela dei consumatori e, conseguentemente, i risarcimenti non devono valere solo in Germania, ma in tutti i paesi europei.

La Commissione e le autorità garanti dei consumatori hanno deciso d’incrementare la pressione sul gruppo Volkswagen per ottenere una risposta positiva alle sollecitazioni su risarcimenti a livello continentale.

«Il “Dieselgate” è esploso sei anni fa – evidenzia il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders -. Finora, non tutti i consumatori sono stati risarciti. Ci sono state sentenze di tribunale che hanno dimostrato il trattamento iniquo dei consumatori da parte della Volkswagen, eppure la casa automobilistica non è disposta a trovare soluzioni adeguate per gli automobilisti interessati. Come ho scritto alla società l’anno scorso, non solo i tedeschi, ma tutti i consumatori europei devono essere risarciti».

Volkswagen ha accettato di rimborsare solo i cittadini residenti in Germania al momento dell’acquisto dell’auto, mentre ha informato la Commissione e le autorità di ritenere «non giustificati» gli indennizzi volontari ai clienti al di fuori dei confini tedeschi «poiché le auto interessate sono state modificate per soddisfare i requisiti legali».

Intanto, lo scandaloDieselgate” ha una conseguenza anche in Emilia Romagna: fermato per un normale controllo su strada, un ingegnere ferrarese dipendente del gruppo Vm Motori di Cento (leader nella produzione di motori Diesel dal 2013 di proprietà del gruppo Fca-Stellantis) è stato arrestato a seguito di un mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità statunitensi proprio per lo scandalo delle emissioni truccate in Usa. Una corte del Michigan ha emesso l’8 marzo scorso un mandato contro di lui per il caso “Dieselgate” con a carico del tecnico 53enne diversi capi di accusa fra cui la cospirazione finalizzata alla frode e complotto in frode.

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