Diesel assassino? Per Federauto è solo una bufala estiva

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carburanti pompa gasolio diesel 1L’organizzazione dei concessionari di veicoli smentisce l’ultima comunicazione allarmistica dell’OMS

Più volte, il gasolio o carburante diesel è salito all’attenzione delle cronache per il suo presunto carico inquinante, anche quando qualche anno fa, dopo la messa al bando della benzina “rossa” addizionata con il piombo, si utilizzava senza problemi la benzina “verde” su automobili prive di catalizzatori emettendo allegramente nell’atmosfera benzene ed altri policiclici aromatici notoriamente cancerogeni.

Ma tant’è: ora ci si mette pure l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha dichiarato le emissioni dei motori diesel cancerogeni. Immediata la discesa in campo di Federauto, l’associazione dei venditori di veicoli in Italia: “in un momento di gravissima crisi di mercato, non sentivamo certo il bisogno dell’ultima comunicazione dell’OMS che ha dichiarato che le emissioni dei motori a gasolio sono cancerogene” sbotta il presidente Filippo Pavan Bernacchi che sottolinea come “già in passato quest’ente, per altri aspetti meritorio, ci ha abituati ai suoi proclami apocalittici che, in molti casi, si sono rivelati delle vere e proprie bufale. Tutti ricorderanno le terribili previsioni circa i milioni di morti che l’aviaria e la Sars avrebbero causato. Per nostra fortuna non è accaduto nulla di tutto ciò”.

Per Pavan Bernacchi “notizie di questo tipo distolgono l’attenzione dai problemi veri dell’economia reale: mi riferisco all’ipotesi di sequestrare preventivamente tutti i veicoli diesel presenti nella città di Milano e provincia. Sequestriamo allora anche alcool e sigarette, potenzialmente dannosi, o i telefoni cellulari. O, poiché gran parte del particolato proviene dagli impianti di riscaldamento a gasolio, sequestriamo anche quelli”.

Federauto fa presente che lo studio OMS si riferisce a una ricerca condotta sui polmoni dei minatori statunitensi che hanno lavorato a contatto di motori industriali alimentati a gasolio. Ricerca che parte dal 1988, quando la cultura rispetto a questi temi era molto bassa. Federauto sottolinea che i motori delle auto, oltre ad essere profondamente diversi da quelli industriali utilizzati in miniera, sono nel tempo progrediti in maniera incredibile: “il catalizzatore e il filtro anti-particolato, insieme ad altri accorgimenti tecnici inseriti nelle vetture, hanno nel tempo stroncato le emissioni allo scarico. Per rendersene conto basta confrontare i valori limite ammessi dalle più recenti specifiche Euro 4-5-6, con le emissioni di una vettura Euro 0. Proprio per questo, e per rivitalizzare il mercato, Federauto ha presentato al Governo un progetto per togliere dalla strada 14 milioni di veicoli che, avendo più di dieci anni, sono inquinanti e pericolosi. Mi risulta che le nostre proposte stanno per essere vagliate e attendiamo a breve delle risposte che, come spiegato dai nostri interlocutori istituzionali, potrebbero anche essere negative. Ma noi, a questo punto, dopo mesi di colloqui e promesse, abbiamo bisogno di risposte di qualunque tipo. Ci servono per fare chiarezza agli imprenditori che rappresentiamo, ai consumatori finali e alle case automobilistiche. Se anche arrivasse un no, almeno qualcuno si prenderebbe la responsabilità di bruciare, oltre ai molti effetti negativi per la sicurezza, l’ambiente e la circolazione, circa 220.000 posti di lavoro nella nostra filiera”. Oltre, naturalmente, a diffondere nell’ambiente quei pericolosi inquinanti denunciati dall’OMS.