Caro auto: il costo di gestione di un’auto nel 2023 sarà di 4.200 euro

Il totale elaborato da Federcarrozzieri, assommando gli oneri tra carburante, riparazioni, assicurazioni e pedaggi.

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caro auto mercato dell'auto

Caro auto con costi di gestione sempre più elevati per gli automobilisti italiani che tra carburanteriparazioniassicurazioni e pedaggi dovranno sborsare nel 2023 oltre 4.200 euro.

Nel 2023 per mantenere un’automobile di classe media la spesa media ammonta a 4.219 euro. I dati sono stati elaborati da Federcarrozzieri, l’associazione delle carrozzerie italiane, secondo cui la voce che più incide sul caro auto è relativa ai carburanti. Ai listini attuali e ipotizzando 2,5 pieni al mese ad automobile, i rifornimenticosteranno circa 2.784 euro annui, contro i 2.622 euro spesi in media nel 2013 (+6,2%). Per pezzi di ricambio,pneumatici e lubrificanti si spendono oggi 275 euro (il 21,2% in più rispetto a 10 anni fa), mentre per manutenzione ordinaria e interventi di riparazione la spesa sale dai 337 euro del 2013 agli attuali 448,5 euro(+33%).

La crisi delle materie prime e il caroenergia si sono abbattuti come un macigno sul caro auto, portando tra il 2021 e il 2023 ad un sensibile aumento dei costi dei pezzi di ricambiovernicistrumentazione tecnica, e speseenergetiche in capo alle officine, determinando una crescita dei costi delle riparazioni – afferma Federcarrozzieri, che nelle settimane scorse ha lanciato un grido d’allarme proprio sulle difficoltà che stanno attraversando le carrozzerie italiane.

Più contenuto l’aumento per pedaggi e parchimetri, con la spesa annua che sale dai 78,6 euro a famiglia del 2013 agli attuali 87 euro (+10,7%). Crescono anche le tasse automobilistiche: da una media di 228 euro annui ad automobile del 2013 ai 240 euro del 2023. La revisione auto, ad esempio, costava 10 anni fa 45 euro se eseguita in Motorizzazione, 66,88 euro presso una autofficina autorizzata: oggi costa 54,95 euro presso gli uffici della Motorizzazione civile79,02 euro in officina, con un aumento rispettivamente del +22,1% e del +18,1%, fa notare Federcarrozzieri.

Discorso a parte merita l’Rc auto: se il costo medio delle polizze ha registrato una costante diminuzione nel corso degli anni (la tariffa media ammontava secondo i dati Ivass a 533 euro nel 2013), oggi i prezzi delle assicurazioni hanno invertito la rotta, e secondo recenti indagini di siti specializzati segnano nel 2023 un incremento di circa il +6% rispetto allo scorso anno, col prezzo medio che nel 2023 dovrebbe attestarsi sui 385 euro a polizza. Se si considera il totale di 32,5 milioni di autovetture assicurate in Italia – spiega Federcarrozzieri – i rincari dell’Rc auto rischiano di determinare nel 2023 una stangata sulle tasche degli italiani pari a +747,5 milioni di euro sul 2022.

Proprio in tema di Rc autoFedercarrozzieri ha rivolto un appello alla premier Giorgia Melonichiedendo al Governo di intervenire sull’abuso di posizione dominante delle compagnie di assicurazioni che limitano la concorrenza e danneggiano i consumatori, obbligando i propri assicurati ad eseguire le riparazioni in caso di sinistri presso officine indicate dalle stesse imprese assicuratrici. Una palese violazione di tutte le normativenazionali e comunitarie che non solo danneggia la concorrenza, ma porta ad interventi di riparazione sempre più superficiali e a basso costo, con pericolose ripercussioni anche sul fronte della sicurezza stradale.

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