Byd, la sfida cinese all’auto elettrica: il governo italiano valuta l’insediamento

Il colosso orientale prepara lo sbarco in Europa con uno stabilimento già deciso in Ungheria. Potrebbe aggiungerne un secondo in Italia.

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Byd Atto 3.

Il colosso cinese Byd, che nel 2023 ha superato Tesla nelle vendite di auto elettriche, si prepara allo sbarco in Europa, dove ha già lanciato tre modelli. Il suo primo stabilimento europeo di auto e batterie nascerà in Ungheria e sarà operativo entro tre anni, ma potrebbe non fermarsi a questo anche perché l’inchiesta della Commissione europea sui veicoli elettrici cinesi potrebbe condurre a un aumento delle tariffe sulle loro importazioni, attualmente al 10% quando negli Usa sono al 27% e nella stessa Cina per i veicoli esportati dall’Europa al 15%.

Byd respinge le accuse di Bruxelles secondo cui il successo delle sue auto elettriche sia dovuto ai generosi sussidi che riceve da Pechino, affermando che invece è frutto del fatto che ha investito prima e molto di più dei suoi concorrenti.

«Abbiamo alcuni contatti con il governo italiano per discuterne. È troppo presto per dire quando e se verrà presa una decisione su un secondo stabilimento» ha detto Michael Shu, amministratore delegato di Byd Europe al Salone dell’Auto di Ginevra.

«Abbiamo lavorato sin dall’inizio della legislatura per migliorare l’attrattività del Paese. Questo vale anche per il settore dell’automotive. Siamo l’unico Paese europeo che produce auto ad avere un unico produttore. Abbiamo contatti con diverse case automobilistiche» spiega il ministro all’Industria, Adolfo Urso, che da tempo non nasconde l’obiettivo di portare un secondo costruttore in Italia e in questi mesi ha avuto contatti con aziende cinesi, coreane, giapponesi e americane. Byd, ma anche Chery, Tesla, Toyota.

C’è anche la possibilità, non esclusa dall’amministratore delegato Carlos Tavares, che sia Leapmotor, partner di Stellantis, a venire in Italia per fabbricare veicoli elettrici. Un’ipotesi, secondo indiscrezioni di stampa non confermate, potrebbe essere quella dello stabilimento di Mirafiori che ha volumi produttivi bassi.

Byd detiene in Cina un terzo del mercato delle auto elettriche. A livello globale ha chiuso il 2023 con 3 milioni di unità vendute (+62% sul 2022) di cui 1,6 milioni elettriche e 1,4 milioni plug-in e ha conquistato il decimo posto tra i costruttori mondiali, alle spalle di Suzuki.

Nell’ultimo trimestre 2023 le sue vendite hanno superato per la prima volta quelle di Tesla con 526,409 unità vendute rispetto alle 484,507 del colosso di Elon Musk. Un sorpasso storico che ha certificato l’ascesa della Cina nell’industria automobilistica mondiale e ha rafforzato il progetto di guardare al di fuori dei confini nazionali.

Nata nel 2003 per produrre batterie, Byd – acronimo di “Build your dreams” (costruire i vostri sogni) – ha detenuto per dieci anni consecutivi il primo posto per le vendite di veicoli elettrici in Cina ed è presente in più di 400 città, in oltre 70 Paesi e regioni del mondo.

Il colosso cinese guarda ora all’Europa, dove ancora vende appena 13.500 vetture, ma è già presente in 19 paesi e 230 concessionari. L’obiettivo è vendere 800.000 unità entro il 2030, grazie anche alla costruzione del primo stabilimento di auto e batterie in Ungheria, che sarà operativo entro tre anni.

Il settore auto è uno dei quattro in cui opera il gruppo Byd Company Limited. Fondato nel febbraio 1995, è una multinazionale high-tech attiva anche nell’elettronica, nelle nuove energie e nel trasporto ferroviario. Dopo 28 anni di sviluppo, il gruppo è passato da 20 dipendenti a circa 700.000 con oltre 30 parchi industriali e più di 40 filiali in tutto il mondo. E’ quotato in borsa sia a Shenzhen sia a Hong Kong, in Cina, con tre società quotate: Byd, Byd Company e Byd Electronics.

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