L’indagine della Commissione europea sulle auto elettriche cinesi e i relativi sussidi statali sta avanzando e il rialzo degli attuali dazi al 10% potrebbe venire deciso «prima della pausa estiva» secondo quanto affermato dal vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis.
L’ipotesi verte sull’imposizione di un rialzo provvisorio dei dazi dell’Ue sulle importazioni di auto elettriche cinesi nuove alimentate a batteria, alla luce dei sussidi statali cinesi che abbattono artificialmente i prezzi a scapito dei produttori europei.
L’indagine è stata avviata a ottobre e il termine legale per misure provvisorie come dazi o quote alle importazioni sarebbe dopo nove mesi, il 4 luglio. «Ci si può aspettare i prossimi passi prima della pausa estiva» ha affermato Dombrovskis che non ha invece dato indicazioni sulla possibilità che una decisione venga presa prima delle elezioni europee, affermando di non essere nella posizione di «annunciare in anticipo date specifiche» e che il quadro giuridico prevede «determinate tempistiche che dovremo rispettare».
Il fatto che al momento i dazi europei sull’auto elettriche cinesi importate siano al 10% contro il 27% di quello sul mercato statunitense spinge la produzione cinese verso il mercato europeo ritenuto più competitivo di quello americano, che potrebbe chiudersi ancora di più dopo la probabile elezione di Trump alla presidenza degli Usa. E un ritocco al rialzo dei dazi europei sarebbe giustificato anche per una questione di reciprocità, visto che le auto prodotte in Europa in ingresso sul mercato cinese pagano un dazio variabile dal 15 al 25%.
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