Altro effetto della cura Monti: nel 2012 le vendite di veicoli commerciali e industriali crollano del 31,7%

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camion mercedes 1Pesa la crisi economica, la scarsità di credito erogato dalle banche e la fiscalità eccessiva su imprese e carburanti. Tra luglio-dicembre 2012 chiuse 3.000 aziende di autotrasporto

Come già ampiamente previsto, il dato ACEA (Associazione Costruttori Europei di Autoveicoli) conferma l’andamento negativo del mercato continentale di veicoli commerciali e industriali nel 2012, all’interno del quale spicca la flessione del 31,7% registrata in Italia grazie alla dissennata “cura Monti” che ha amplificato la crisi economica, irrigidito ancor più il mercato del credito e fatto crescere a dismisura la pressione fiscale su aziende e carburanti.

In particolare, i veicoli commerciali segnano una flessione del 32%, i veicoli industriali medi e pesanti un calo del 29,4%, tutte percentuali che mostrano una situazione di mercato estremamente grave, e nel complesso anche più difficile rispetto a quella dei principali mercati europei. Tutto ciò è da ascriversi alla perdurante contrazione dell’attività economica ed alle ripercussioni sul traffico merci che, tra l’altro, ha determinato la progressiva chiusura di molte imprese dell’autotrasporto che, secondo i dati delle scorse settimane dell’Albo trasportatori conto terzi, nel periodo luglio-dicembre 2012 hanno visto la scomparsa di ben 3.000 aziende, alle quali di debbono aggiungere le aziende che hanno delocalizzato le proprie sedi in altri Paesi della UE per usufruire di condizioni organizzative e di gestione più favorevoli rispetto ad un’Italia incapace di sostenere adeguatamente un comparto strategico della propria economia dagli assalti spesso sleali di altri competitori comunitari che godono di un trattamento più favorevole rispetto a quello riservato agli oepratori nazionali.

Secondo Massimo Tentori, responsabile della divisione Trucks di Federauto, “l’inizio del 2013 si è aperto in un clima di incertezza, legata in parte al risultato delle prossime elezioni politiche e in parte all’eredità di una eccessiva fiscalità con difficoltà di reperimento di risorse finanziarie e creditizie da impiegare, anche nell’acquisto di mezzi nuovi. Confidiamo in una rinnovata politica economica del prossimo Governo più sensibile e rassicurante per la ripresa di fiducia del mercato interno e delle imprese e, più in generale, per un recupero dell’economia reale. In tal senso un valido ‘aiuto’ al settore potrebbe derivare, a breve, dal Decreto ministeriale che preciserà gli interventi da attuare nel 2013 con l’impiego del fondo di 400 milioni, di cui 50 destinati agli investimenti, previsti dalla revisione della spesa pubblica della scorsa estate”.