Acquisto di auto usate, in crescita le truffe e le contestazioni

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autosalone usato 1I consigli del Centro consumatori (CRTCU) di Trento per evitare sorprese

Vista la crisi economica, il mercato dell’usato è in continua crescita e sempre più numerosi sono coloro che decidono di acquistare un’auto usata. Se questa scelta, sia da un punto di vista economico (e anche ecologico se le auto non sono troppo vecchie) appare ben motivata, dal lato pratico presenta spesso, per l’acquirente, grosse difficoltà ed incognite, specie se la vendita avviene tra privati. Molti consumatori si rivolgono al CRTCU di Trento dopo aver acquistato un’auto usata. Le richieste sono molteplici: dalle generali informazioni sul funzionamento della garanzia e sulla mancata applicazione in caso di guasto, ai dubbi che possono sorgere in merito al contratto (spesso già sottoscritto), ai più frequenti casi in cui il veicolo non corrisponde alle aspettative del consumatore.

“Prima di tutto è utile ribadire l’importanza di farsi rilasciare contestualmente al contratto l’attestato di conformità dell’auto usata: è ovvio che un’auto con 100.000 Km alle spalle non potrà essere coperta da garanzia in ogni sua parte come fosse un auto nuova. Per le auto usate infatti la garanzia è in sostanza un attestato di conformità riferito allo stato dell’auto al momento della vendita. Non vi devono essere nascosti quindi eventuali difetti preesistenti – dice il consulente Carlo Biasior – è importante, prima e di firmare il contratto, che il consumatore sia in possesso del maggior numero di informazioni possibili riguardanti il veicolo per poter procedere ad una scelta consapevole”. La garanzia per un auto usata può essere ridotta fino ad un massimo di un anno (e tutte le concessionarie ovviamente daranno al massimo un anno di garanzia). Al di là del banale consiglio di essere il più accorti possibile (anche nelle trattative), le indicazioni da seguire prima di acquistare un’auto usata sono principalmente due. “Un primo punto – dice Biasior – riguarda il controllo dell’effettivo stato del veicolo. E’ consigliabile oltre a fare un giro di prova, esaminare attentamente l’auto, facendosi aiutare da una persona esperta nel campo, magari facendola esaminare dal proprio meccanico di fiducia. Prestate particolare attenzione a che l’auto non sia incidentata, (utile una dichiarazione scritta specifica nell’attestato di conformità), che il motore sia quello originale e che siano stati eseguiti con regolarità i tagliandi (controllare il libretto e, se possibile, la banca dati della casa costruttrice che solitamente custodiscono la storia di tutti i loro veicoli) che le parti meccaniche, elettriche ed elettroniche siano ben funzionanti, che le porte e finestrini si chiudano correttamente. Controllate la tenuta di strada, dai pneumatici alla ruota di scorta, dagli ammortizzatori alla convergenza ed infine lo stato dell’abitacolo (una pedaliera particolarmente usurata è indice di un chilometraggio molto elevato)”.

Altro consiglio “è quello di fare una piccola indagine sul passato del veicolo. In questo senso – dice Biasior – molto utile può essere il c.d. ‘Certificato o Estratto Cronologico’ che viene rilasciato dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) al prezzo di circa 20 Euro. È un documento pubblico che può essere richiesto da qualsiasi persona interessata, dietro esibizione di un documento d’identità. È sufficiente fornire il numero di targa del veicolo per ottenere attraverso il certificato cronologico, tutti i dati del veicolo stesso, dalla prima iscrizione al momento della richiesta. Al di là dei dati tecnici, particolarmente interessanti sono l’elencazione di tutti precedenti proprietari con relativi dati anagrafici, e soprattutto il prezzo che ognuno di essi ha pagato per l’auto. Si può inoltre scoprire la presenza di eventuali fermi o altri gravami sul veicolo. Più complicato verificare l’effettivo stato del chilometraggio: prima di tutto fatelo segnare sul contratto e se dopo la vendita sorgono dei dubbi, è possibile provare a fare richiesta al produttore dell’auto, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, dello storico dei tagliandi eseguiti dove dovrebbe comparire anche il chilometraggio passato”.