Targhe estere e i gelatieri: mobilitata la Bellunesi nel Mondo

De Bona: «i gelatieri non sono stati lasciati soli. L’Associazione fin da subito ha proposte delle valide soluzioni coinvolgendo anche l’Unaie».

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targhe estere

L’Associazione Bellunesi nel Mondo (ABM) sta seguendo con particolare interesse l’applicazione del nuovo decreto sulla circolazionedelle vetture con targhe estere nel territorio italiano. Tale decreto sarà senz’altro utile in alcuni casi, ma chi legifera a Roma non ha valutato quali inconvenienti avrebbe causato ad alcune categorie, come i frontalieri, imprenditori che si trasferiscono in stati confinanticon l’Italia, tra cui i gelatieri del Bellunese che operano in Germania, Austria, Olanda ed altri stati europei: circa 6.000 operatori che danno impiego a circa 20.000 persone e danno luogo ad una filiera di importazione dal Veneto di prodotti inerenti per svariati milioni di euro.

Purtroppo ancora una volta gli emigranti veneti, che tanto hanno dato e continuiamo a dare al Bellunese non vengono considerati e rappresentati. L’ABM elenca alcuni motivi per cui molti hanno negli ultimi anni rinunciato alla cittadinanza italiana contribuendo così allo spopolamento della provincia di Belluno: 1) la tassa sulla prima casa; 2) il controllo delle patenti in particolare tedesche agli imprenditori da parte delle autorità italiane; 3) il continuo oscuramento di uno o dell’altro programma della RAI ; 4) ora il controllo delle targhe.

«Riceviamo giornalmente telefonate di nostri soci che ci chiedono come comportarsi – dichiara il presidente di Abm, Oscar De Bona -. Spesso prima di terminare la conversazione sentiamo scoraggiati dire: “Povera Italia, è meglio prendere un altro passaporto, visto che in patria ci apprezzano così”. Chiedendo ai nostri rappresentanti politici di rendersi conto di questa situazione e intervenire con la forza e la voce forte nei confronti di chi a Roma legifera male».

«Da parte dell’Associazione Bellunesi nel Mondo – conclude De Bona – in collaborazione con l’Unaie, abbiamo già presentato una proposta di modifica della legge, che in tempi brevi permetterebbe di risolvere tale situazione. Inoltre nel mese di gennaio abbiamo convocato il direttivo dell’Unaie proprio nella sede ABM per discutere di questo tema e abbiamo avuto il massimo sostegno anche da parte della Trentini e dei Friulani nel mondo. Adesso spetta alla politica agire, e deve agire in fretta».

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