Inaugurato a La Valletta il Fogolâr Furlan di Malta

Nella capitale la cerimonia con il presidente dell’Ente Friuli bel Mondo, Adriano Luci, e del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin.

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Fogolâr Furlan di Malta

E’ stata la sala Vassalli del “Mediterranean Conference Centre” di La Valletta a fare da cornice all’inaugurazione del Fogolâr Furlan di Malta, che ha registrato la partecipazione di molte autorità locali e della regione Friuli Venezia Giulia.

Tutto nasce ufficialmente il 30 ottobre 2017, con il sodalizio tra l’isola e l’Ente Friuli nel Mondo, dopo che a una ventina di friulani (il numero dei simpatizzanti è in costante crescita – ci tiene a sottolineare Stefano De Stallis, presidente del Fogolâr Furlan di Malta e orgoglioso delle proprie origini da Ravascletto) è venuta l’idea di riunirsi per dare vita a un nuovo punto di riferimento per i corregionali che vivono in loco.

A sottolineare il fondamentale ruolo dell’Ente Friuli nel Mondo e dei suoi Fogolâr è stato anche il presidente del Consiglio regionale friulano, Piero Mauro Zanin, nel corso della cerimonia di inaugurazione. «Si tratta di un potente collante – ha evidenziato Zanincongratulandosi con il presidente dell’Ente Friuli nel Mondo, Adriano Luci – tra corregionali che vivono in varie parti del globo, l’offerta universitaria e le Camere di commercio della Regione, come in un cerchio dove sono racchiusi formazione, lavoro, ricerca di opportunità, ma anche le tradizioni e le radici con la propria terra d’origine che questi corregionali si portano nel cuore ovunque vadano».

Fogolâr Furlan di Malta
Zanin consegna il sigillo del Consiglio regionale all’ambasciatore Sammartino con Luci sulla dx.

Per Zanin «purtroppo in tanti, e ovviamente sono soprattutto i giovani, sentono la necessità di emigrare perché da noi non trovano risposte lavorative qualificanti, adeguate ai propri studi, sebbene oggi si registri un’inversione di tendenza, con molti che rientrano a casa dopo un’esperienza formativa fuori. Ecco allora che quel cerchio di cui parlavo prima non è e non deve essere un cerchio chiuso, perché se è vero che chi parte dall’Italia si porta appresso una cultura, un saper fare e delle capacità particolari, è altrettanto vero che il Paese ospitante, anche quello cosiddetto emergente, verso cui guardano le nuove destinazioni, è foriero di altrettanta cultura, tradizioni e operatività. Ogni Comunità possiede peculiarità locali preziose, che coloro che rientrano in Italia devono portare con sé e farle conoscere, nel segno della migliore e più vera integrazione tra i popoli».

Tra Italia e Malta i rapporti sono storici, vista anche la relativa distanza tra le due sponde – 80 chilometri appena con le coste siciliane – e le spiagge maltesi che ogni anno richiamano tantissimi turisti italiani, secondi solo agli inglesi. Ed ecco che è in crescita anche l’attrattività di quest’isola in quanto a nuove possibilità occupazionali.

Obiettivo del Fogolâr Furlan di Malta, così come di ogni Fogolâr Furlan nel mondo, hanno evidenziato i presidenti De Stallis e Luci – è promuovere la cultura, l’arte e la lingua friulane non solo trasmettendole alle generazioni future, ma anche facendole apprezzare al Paese che ci ospita. Un’ospitalità che l’anno prossimo sarà ricambiata portando Malta in Friuli per sugellare una collaborazione fatta di scambi di opportunità e collaborazioni professionali.

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