Giornata nazionale degli Italiani nel Mondo: no dell’Associazione Bellunesi nel Mondo

La proposta della deputata Dem eletta nella circoscrizione estero del Canada sarebbe un inutile doppione della già esistente “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo” istituita nel 2001.

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Associazione bellunesi nel mondo

La terribile epidemia da Coronavirus che sta devastando l’Italia (come tutto il mondo, del resto) ha rallentato i lavori del Parlamento, dove è ferma (anche se in uno stato avanzato dell’iter), in Commissione esteri della Camera, una proposta di legge volta all’istituzione della “Giornata nazionale degli Italiani nel Mondo”, avanzata dalla deputata eletta all’estero – ripartizione America settentrionale e centrale -, la Dem canadese Francesca La Marca, proposta che solleva i dubbi dell’Associazione Bellunesi nel Mondo. 

La proposta, nell’istituire la “Giornata” da parte della deputata Dem canadese, mira a «far conoscere l’apporto dato dagli italiani emigrati all’estero alla modernizzazione e allo sviluppo della società nazionale». Per la data di tale ricorrenza non c’è ancora chiarezza, anche se la Commissione parebbe orientata per il 27 ottobre, giorno in cui, nel 1988, fu istituita l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE).

In realtà, secondo l’Associazione Bellunesi nel Mondo, una ricorrenza esiste già, e i nostri emigranti e le associazioni lo sanno: si tratta di una giornata per ricordare e valorizzare gli italiani all’estero: è la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, istituita ancora nel 2001, «al fine di favorire l’informazione e la valorizzazione del contributo sociale, culturale ed economico recato con il proprio impegno dai lavoratori italiani all’estero». 

Tale “Giornata” fu approvata con un decreto del 1° dicembre 2001, decreto che porta la firma dell’allora ministro per gli Italiani nel Mondo, il compianto Mirko Tremaglia, che ne fu il promotore e il sostenitore. Come è noto quasi a tutti, la celebrazione cade l’8 agosto, giorno che rimanda alla tragedia mineraria di Marcinelle, dove l’8 agosto 1956 nelle miniere del Belgio perirono 136 italiani.

Secondo l’Associazione Bellunesi nel Mondo non si può non notare che la futura nuovaGiornatapotrebbe costituire un doppione di quella esistente, fatto che non mancherebbe di creare confusione tra l’associazionismo e negli stessi italiani all’estero, in quanto si tratterebbe di due giornate che in definitiva assumerebbero lo stesso significato.

«Perché, quindi, non puntare invece a valorizzare ulteriormente quello che c’è già, che va bene, è capito, sentito, celebrato e che costituisce già consolidato patrimonio civile e culturale? – si domanda l’Associazione Bellunesi nel Mondo – Diamole il nome che vogliamo, ma che la “Giornatasia unica e non si creino priorità e confronti, ambivalenze di significato, perplessità».

Da tempo, l’Associazione Bellunesi nel Mondo e la stessa UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati) hanno fatto presente l’inutilità, se non il danno, di questo doppione, senza peraltro, sinora, ottenere alcun risultato: «non mancherà l’impegno della nostra associazione – anche se forse, purtroppo, temiamo, con scarsi risultati – per evitare un provvedimento inutile se non dannoso». 

Favorevole a mantenere e a valorizzare la “Giornatagià esistente il deputato bellunese di Forza Italia, Dario Bond: «l’Italia è uno strano Paese. Se non ci sono duplicazioni o triplicazioni, non possiamo vivere. Per la celebrazione dell’opera degli Italiani all’estero basta la “Giornatagià istituita. Sarebbe meglio farla conoscere e apprezzare meglio, anche da parte dei componenti del Parlamento, superando ogni sorta di steccati ideologici».

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