La presidente della regione Serracchiani consegna riconoscimenti agli emigrati che hanno valorizzato il Friuli nel mondo
«Un’occasione preziosa, in quanto permette di confermare alcuni punti cardinali dell’azione della Regione, che guarda con particolare interesse ai corregionali all’estero che hanno avuto la capacità di emergere in un ampio ventaglio di settori nei paesi che li ospitano».
Così, la presidente della Giunta regionale, Debora Serracchiani, ha definito la cerimonia di consegna ai 32 protagonisti dell’emigrazione regionale «di un riconoscimento dovuto, per aver onorato la terra d’origine con il proprio lavoro all’estero ed aver così innalzato il valore del Friuli Venezia Giulia nel mondo».
Serracchiani, che ha ribadito come per la Regione sia sostanziale «mantenere viva una pagina di storia delle nostre terre e la continuità della memoria, spesso fatta di successo ed orgoglio, ma anche di dura necessità e silenziosa sofferenza», ha preso parte all’odierna seduta straordinaria del Consiglio regionale assieme al vicepresidente dell’esecutivo ed assessore alle attività produttive, Sergio Bolzonello, ed all’assessore alla cultura e solidarietà, Gianni Torrenti.
«Antenne del Friuli Venezia Giulia all’estero»: questo sono friulani emigrati per la presidente della Regione, che dopo un accenno storico ha sottolineato le potenzialità di raccordo che oggi esistono tra il Friuli Venezia Giulia ed i suoi emigrati, in quanto «il loro coinvolgimento e supporto può essere di aiuto nel rafforzamento delle relazioni internazionali della Regione e quindi di promozione del “Sistema Friuli Venezia Giulia”, come peraltro indicato nel Documento di indirizzi generali in materia di attività internazionale della Regione approvato dal Consiglio lo scorso 9 giugno».
La presidente ha quindi notato che, già nel 2010 a Villa Manin, a seguito dell’incontro promosso dal Ministero degli Esteri tra i protagonisti italiani nel mondo, era nato un progetto finalizzato a costituire una rete di eccellenze con i nostri corregionali portato avanti grazie ad una cabina di regia formata da 24 persone diverse per età ed esperienze e residenti in differenti paesi.
L’interesse delle nuove generazioni per la loro terra d’origine e le iniziative che la Regione sta portando avanti per dare loro l’occasione di entrare in contatto con il nostro sistema produttivo è stato un altro tema affrontato alla presidente in parallelo con quello dei «giovani del Friuli Venezia Giulia che oggi sono l’espressione della cosiddetta nuova mobilità». «Giovani per lo più di livello culturale elevato – ha osservato la presidente -che cercano nuove opportunità di studio o di lavoro all’estero ed ai quali le associazioni potrebbero dare, ove necessario, un sostegno, al fine di farli superare le prime e oggettive difficoltà di inserimento». La presidente ha quindi ricordato le attuali iniziative della Regione a favore dei corregionali e delle associazioni che li rappresentano, facendo presente che la Giunta ha deliberato un pacchetto di cinque priorità di intervento. Tra queste, la realizzazione della V Conferenza dei giovani corregionali dell’Africa e della IV Conferenza dei protagonisti corregionali nel mondo – FVG worldplayers in Sud Africa, la realizzazione della XIV edizione del corso “Origini 2014”, aperto a giovani discendenti di corregionali all’estero e promosso dal Consorzio MIB – School of Management di Trieste ed altre iniziative analoghe, come la V edizione del Corso di perfezionamento “Valori identitari e imprenditorialità” e la promozione in Montenegro di relazioni con le associazioni dei corregionali all’estero presenti nel Sudest europeo.
«Pur a fronte di notevoli carenze di risorse, la Regione non ha mai voluto far mancare i contributi per queste iniziative e si impegnerà ad assicurarne la continuità» ha assicurato Serracchiani, che ha ringraziato «i corregionali i quali, con il loro lavoro, l’etica e lo spirito di sacrificio, hanno contribuito a diffondere un’immagine positiva dell’Italia e del Friuli Venezia Giulia nel mondo» e si è augurata che «la società italiana riesca ad avere finalmente chiara la percezione di quanto la notorietà e il prestigio del nostro Paese dipendano anche dalla presenza dei connazionali all’estero».
«La medaglia di benemerenza consegnata ai protagonisti dell’emigrazione è un simbolo, il simbolo di un legame che non si è spezzato e di un dialogo vivo e attuale che continua ad alimentarsi – ha concluso la presidente – e sono orgogliosa di poter aggiungere, a una trama di relazioni umane il grazie del Friuli Venezia Giulia».