Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e l’assessore regionale ai Corregionali, Pierpaolo Roberti, hanno incontrato a Trieste il presidente del Fogolar Furlan di Hong Kong, Michele Cicigoi, imprenditore di origine goriziana che da trent’anni opera nel settore di forniture elettromedicali.
Nel corso dell’incontro è stato approfondito il progetto che la Regione Friuli Venezia Giulia ha affidato a Ente Friuli nel Mondo di Udine, in qualità di capofila, e che verrà svolto con il coordinamento del Servizio lingue minoritarie e corregionali all’estero e la partecipazione di tutte le associazioni dei corregionali all’estero riconosciute per favorire il reperimento, l’acquisto e la spedizione in Friuli Venezia Giulia di dispositivi sanitari di protezione individuale.
Proprio su iniziativa del Fogolar Furlan di Hong Kong, nel corso della più stringente fase di emergenza, sono state donate ai comuni di Capriva e Cormons 30.000 mascherine. Fedriga e Roberti hanno espresso gratitudine a Cicigoi e alla rete dei corregionali che hanno fornito aiuto concreto e sostegno alle istituzioni regionali e continueranno a essere al loro fianco per affrontare l’emergenza Coronavirus, contribuendo nello specifico all’approvvigionamento sul mercato orientale di quanto necessita la popolazione del Friuli Venezia Giulia.
L’imprenditore nel corso dell’incontro ha confermato che selezionare a monte fornitori affidabili, con certificazioni in regola non solo in Europa ma anche presso il ministero della Sanità cinese, e superare le procedure complesse introdotte dai vincoli all’export previste dal 1 aprile dal governo cinese per i prodotti anti Coronavirus resta comunque un’operazione che richiede una ottima struttura di coordinamento in loco.
«Superata la prima fase emergenziale in cui anche i prezzi erano fuori controllo, ora che i costi sono calmierati permangono – ha spiegato Cicigoi – complesse procedure per ottenere materialmente il rilascio del certificato di esportazione dalla produzione al corriere che si occuperà del trasporto».
Nel corso dell’incontro, Fedriga e Roberti hanno affrontato anche i temi di stringente attualità politica che riguardano i rapporti tra l’ex colonia inglese e il Governo cinese e l’emergenza Coronavirus.
«Gli scontri di piazza sono continuati sempre anche durante questi mesi, anche se la copertura mediatica è stata praticamente nulla vista la concomitanza con l’emergenza della pandemia – ha detto Cicigoi -. In questi giorni c’è una preoccupazione montante visto l’approssimarsi di una data simbolica quale il 4 giugno, anniversario della protesta soffocata nel sangue di piazza Tienanmen del 1989. Hong Kong è da sempre uno dei pochi posti dove la commemorazione viene onorata ed è previsto che ci siano manifestazioni di piazza che non verranno autorizzate dalla autorità cinesi, molto suscettibili su questo tema».
Composta da un centinaio di aderenti, la comunità cantonese del Fogolar Furlan vive con apprensione l’evolversi della tensione, soprattutto perché molti espatriati hanno ormai legami familiari con cittadini cinesi. «Non nascondiamo la preoccupazione. Nell’ultimo anno la vita ad Hong Kong è cambiata sensibilmente» ha commentato Cicigoi.
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