Un nuovo vincitore dell’European Research Council (Erc) della Commissione Europea arriva all’Università Ca’ Foscari di Venezia, portando a ben 9 i vinciptri dell’ambito riconoscimento comunitario. Si tratta del fisico Stefano Bonetti, neoassunto come professore associato all’Università Ca’ Foscari Venezia e professore al Dipartimento di Fisica dell’Università di Stoccolma, con il progetto Magnetic Speed Limit, finanziato dell’Europa con quasi 2 milioni di euro.
Girare il film più breve della storia: un milionesimo di miliardesimo di secondo, giusto il tempo di vedere come cambia l’orientamento di magneti nanoscopici, con una risoluzione di un milionesimo di millimetro è la frontiera scientifica a cui ambisce Bonetti.
Per raggiungere l’ultravelocità fotografando un oggetto così piccolo, avrà bisogno di apparecchi enormi, i laser a elettroni liberi, infrastrutture di ricerca di nuova generazione capaci di generare potenti flash a raggi X.
Ad aprire le porte a Bonetti e al suo team sarà lo European XFEL di Amburgo, un’infrastruttura entrata in funzione nel 2017, costata 1,2 miliardi di euro e dotata di un tunnel rettilineo sotterraneo lungo 3,4 chilometri dove vengono accelerati elettroni e “sparati” flash ad un ritmo di 27.000 al secondo. Alcuni esperimenti saranno realizzati anche in Italia, al Sincrotone di Trieste, sede del Fermi FEL.
Inoltre, nel laboratorio laser del Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi, verrà installato un sistema laser ultraveloce “da tavolo” per poter eseguire esperimenti che, uniti alle misure a raggi X, saranno in grado di dare una visione di insieme della natura fondamentale del magnetismo.
«Avere un’idea e poterla mettere alla prova in questi laboratori all’avanguardia è una grande soddisfazione per chi, come me, ama sperimentare per scoprire qualcosa di nuovo su un fenomeno fisico fondamentale come il magnetismo – racconta il neoprofessore cafoscarino Stefano Bonetti -. L’obiettivo dei nostri esperimenti è studiare il magnetismo osservandolo a velocità e con risoluzione finora impensabili».
Una ricerca di base che potrebbe rivoluzionare la tecnologia informatica: «oggi i dati dell’umanità sono conservati e fruiti digitalmentegrazie a supporti magnetici – spiega Bonetti -. I nostri studi potrebbero permettere lo sviluppo di nuove tecnologie per gestire le informazioni in modo più veloce e più efficiente dal punto di vista energetico».
Dottorato in Fisica a Stoccolma, Bonetti ha iniziato la sua attività di ricerca come postdoc a Stanford nel 2012 per poi ritornare da ricercatore in Svezia. E’ professore associato all’Università di Stoccolma dal 2017, anno in cui ha iniziato il progetto “Understanding the speed limits of magnetism”. Da fine 2018 Bonetti divide la propria attività di ricerca tra Stoccolma e Venezia.
«Ho scelto Ca’ Foscari – afferma – perché è un ateneo che ha dimostrato negli ultimi anni una volontà di investire sulla ricerca non comune non solo nel panorama italiano, ma con pochi pari anche a livello europeo».
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