Partirà a breve da Trieste con destinazione le gelide acque della Norvegia il primo (Hydrone-R) dei due droni (il secondo, Hydrone-W, sarà consegnato nella primavera 2021) subacquei ad altissima tecnologia progettati e realizzati dalla Saipem tra Marghera e Trieste nell’ambito della commessa della società Equinor sottoscritta nel 2019 che prevede un piano di servizi di manutenzione delle infrastrutture petrolifere subacquee della durata di 10 anni e del valore di circa 40 milioni di euro.
I due robot sottomarini, Hydron-R e Hydron-W, opereranno al largo delle coste del Paese scandinavo, nel Njord Field gestito da Equinor. Si caleranno per restare sui fondali e intervenire in caso di ispezioni, manutenzioni alle attrezzature sommerse. I due robot possono – autonomamente o teleguidati da una sala nella base triestina Saipem – intervenire in caso di danni o solo di controllo di impianti “oil&gas” e tutto quanto sta sott’acqua, fino a un massimo di tremila metri di profondità.
Saipem ha vinto lo scorso anno una gara proponendo la tecnologia più avanzata stipulando un contratto di servizio, il primo al mondo per un drone subacqueo. I due droni sottomarini, dotati di intelligenza artificiale e di attrezzi vari, saranno calati sul fondo marino dove saranno ricoverati in una sorta di garage, per essere attivati all’occorrenza ed effettuare la missione loro indicata. Completamente elettrici, si ricaricano con un conduttore induttivo e possono restare immersi fino a un anno senza mai tornare in superficie. Fino a ieri per svolgere questo lavoro occorreva far giungere sul posto una nave e calare in mare apparecchiature varie di controllo con costi molto alti.
Il programma Hydrone, realizzato interamente da Sonsub, la linea di Saipem dedicata a “Life of Field, Underwater Technology e Subsea Processing”, è un punto chiave del piano di sviluppo tecnologico di Saipem associato alla robotica sottomarina.
L’attività dei due robot comprende i servizi di ROV e UID a supporto delle attività di perforazione, nonché dell’intero piano di ispezioni e interventi degli impianti sottomarini del campo Njord, come collettori per condotte (PLEM), linee di flusso, ombelicali e basi dei riser. L’operatività di Hydron-R e Hydron-W verrà garantita sia dal rig galleggiante Njord-A, che da terra tramite i protocolli di controllo remoto di Sonsub direttamente da Trieste.
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