Apple investe nel reinventare la fusione dell’alluminio

Attivata un’alleanza con Alcoa e Rio Tinto Aluminium per produrre il leggero metallo senza emettere anidride carbonica, eliminando il carbonio dal processo di lavorazione. Investiti complessivamente 144 milioni di dollari per portare sul mercato il nuovo materiale entro il 2024. 

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Non solo telefoni cellulari avanzati, gadget elettronici più o meno utili, computer sofisticati: Apple investe anche nel ciclo di produzione dei materiali che consuma costituendo un’alleanza tecnologica con due dei maggiori protagonisti mondiali dell’alluminio per arrivare ad un processo di lavorazione che sia totalmente sostenibile.

Apple ha diffuso la notizia di avere creato un’alleanza finanziaria e strategica con i governi del Canada e del Quebec, per investire insieme un ammontare complessivo di 144 milioni di dollari americani in future attività di ricerca e sviluppo, condotte da Alcoa Corporation e Rio Tinto Aluminium per cancellare nella fusione l’emissione di gas serra.

Il processo s’inquadra nel progetto di arrivare ad una produzione sostenibile di tutti gli apparecchi della Mela, e l’alluminio è uno dei materiali di maggior consumo da parte dell’azienda. Di qui l’investimento che ha portato alla creazione di un nuovo approccio nel processo di fusione per la produzione di alluminio, cammino iniziato nel 2015 e che avrà uno sbocco commerciale entro il 2024.

L’alluminio ha seguito lo stesso sistema di produzione industriale sin dal 1886, quando Charles Hall, fondatore di Alcoa, ne mise a punto il processo che prevede l’applicazione di una forte corrente elettrica all’allumina, con conseguente eliminazione dell’ossigeno. Sia gli esperimenti originali di Hall sia le più grandi fonderie moderne utilizzano un materiale carbonioso che brucia durante il processo, rilasciando gas serra. Alcoa nel tempo ha progettato un processo completamente nuovo che sostituisce quel carbonio con un materiale conduttivo evoluto che rilascia ossigeno invece di biossido di carbonio. Il potenziale impatto ambientale era enorme e, per poterlo realizzare in tempi brevi, ad Alcoa serviva un partner, puntualmente trovato in Apple, azienda che vanta la più grande liquidità finanziaria mondiale.

Oltre ad Alcoa, Apple ha coinvolto anche Rio Tinto e dalla collaborazione a tre è nata un’alleanza denominata Elysis, che lavorerà allo sviluppo ulteriore di questa tecnologia per arrivare alla produzione e alla commercializzazione su larga scala, con un inizio della vendita previsto per il 2024. Apple continuerà a fornire anche supporto tecnico. La tecnologia, in attesa di brevetto, è già in uso presso l’Alcoa Technical Center, fuori Pittsburgh, e questo progetto prevede un investimento di oltre 30 milioni di dollari negli Stati Uniti. Una volta sviluppato e implementato appieno, il nuovo metodo produttivo può potenzialmente eliminare le emissioni dirette di gas serra derivanti dal processo di fusione in tutto il mondo.