Vendite di vino: le previsioni della Grande Distribuzione per il 2018

0
2141
export del vino italiano

Aumenteranno i vini a denominazione, i vini a marchio del distributore ed i vini tipici delle regioni. Preoccupazione per un aumento dei prezzi dovuto alla cattiva vendemmia del 2017.

Nonostante un avvio moderato dei consumi nella grande distribuzione, il 2018 dovrebbe vedere un’ulteriore crescita delle vendite di vino, specie nei settori dei vini a denominazione d’origine, delle bollicine e dei vini tipici delle regioni. Potranno, inoltre, verificarsi rialzi dei prezzi, a causa della cattiva vendemmia nel 2017. Buone le prospettive di crescita dei vini offerti col marchio delle insegne della grande distribuzione. Dovrebbero aumentare anche le vendite di vino biologico, ancora un settore di nicchia sugli scaffali dei supermercati. Questo il sentiment diffuso tra i buyer vino della grande distribuzione che parteciperanno all’evento “Gdo Buyers’ Club” organizzato da Veronafiere per Vinitaly2018.

Da qualche anno le catene distributive stanno operando un doveroso recupero di valore dei vini venduti, con un prezzo medio che aumenta anno dopo anno. La ricerca IRI per Vinitaly evidenzia che le bottiglie da 0,75 si sono vendute nel 2017 con un prezzo medio di 4,32 euro al litro con un aumento del 2,3% sull’anno precedente. Un processo di stabilizzazione del prezzo quasi fisiologico che però potrebbe essere disturbato da aumenti di prezzo sensibili dovuti alla cattiva vendemmia del 2017.

«L’aumento dei prezzi di vendita potrebbe portare ad una riduzione degli acquisti – dichiara Francesco Scarcelli di Coop Italia –. Si rischia anche che l’aumento concesso all’acquisto si traduca in spinta promozionale andando ulteriormente a svalorizzare il prodotto: l’invito che facciamo alle cantine è quello di essere flessibili, cercando di proporre listini sempre più in linea con il valore reale del prodotto».

Aumenti che dovrebbero colpire più i vini da tavola, di uso quotidiano, che i vini a denominazione d’origine, secondo l’analisi di Valerio Frascaroli di Conad: «l’aumento dei prezzi è già in atto e proseguirà sui prodotti “tavola”. Sarà meno evidente sui prodotti di fascia medio/medio-alta dove una buona parte degli incrementi saranno probabilmente assorbiti dai distributori per non rallentare la crescita di questo segmento».

La questione della definizione del prezzo più appropriato è ovviamente semplificata nei vini offerti col marchio dell’insegna distributrice, un settore che nel 2017 ha pesato per il 13,7% sulle vendite del vino e del 6% sulle bottiglie da 0,75cl (dati IRI, supermercati, iper, libero servizio piccolo) e sul quale diverse insegne puntano per il futuro.

«La nostra linea di vini a denominazione di origine a marchio Grandi Vigne – riferisce Marco Peduzzi di Iper, la “Grande I” – presenta una fascia di prezzo molto ampia, tra i 4 e i 40 euro. Nel 2017 abbiamo venduto 1 milione di bottiglie, in un’offerta completa che comprende anche vino biologico, senza solfiti ed anche mezze bottiglie».

Anche il Gruppo Selex (insegne Famila, A&O ed altre insegne regionali) ha investito sul marchio “Le Vie dell’Uva”, come spiega Dario Triarico: «sugli scaffali presentiamo 59 etichette con quel marchio con una fascia di prezzo per i vini più comuni che va dai 3 ai 5 euro e quella per le eccellenze enologiche regionali che va dai 6 euro in su. Nel 2017 abbiamo avuto una crescita delle vendite del 12% a volume».

Nel 2018 potrebbero aumentare anche le vendite di vino e spumante biologico nella grande distribuzione, oggi limitate a poco più di 4 milioni di litri per un valore di circa 24 milioni di euro, come testimoniato anche dal successo di un’insegna specializzata nel biologico come EcorNaturaSi: «nel 2017 abbiamo registrato un incremento a volume del 9%, meglio i rossi dei bianchi, con gli spumanti oltre il 15% – spiega Michele Bonato –. Ma questo è un settore ancora “giovane” che crescerà in tutta la grande distribuzione».

Il 2017 ha fatto registrare un boom dei vini tipici delle regioni, che dovrebbe ripetersi nel 2018. Quanto alle preferenze delle tipologie di vino nelle diverse insegne, queste sono: Capetta del Piemonte, Montecchio dalla Toscana, Terre de Trinci dall’Umbria (Gruppo Pam); Vermentino dalla Sardegna, Gewurztraminer dal Trentino Alto Adige, Pignoletto da Emilia Romagna (Conad); Primitivo dalla Puglia, Pecorino e Passerina da Marche e Abruzzo e Prosecco (Italy Discount); Chianti, Vermentino e Prosecco (Coop Italia).