Se non si vuole il blocco delle attività, Letta deve intervenire per abbassare in modo strutturale le imposte gravanti sui carburanti
Dopo l’annuncio del blocco dell’autotrasporto per la settimana che va dal 9 al 13 dicembre che bloccherebbe la distribuzione delle merci e renderebbe probabilmente difficoltosa la circolazione sulle strade italiane, ora scendono in agitazione anche i taxisti. Per entrambe le categorie, la questione del contendere è il caro accise che grava sui carburanti italiani, decisamente più elevata che nel resto d’Europa, che sarà reso ancora più caro se il governo letta darà seguito alle proposte di tagliare sensibilmente il fondo destinato al rimborso di parte delle accise agli utilizzatori professionali di carburanti.
La riduzione del credito d’imposta sulle accise del carburante, prevista dalla legge di stabilità, rappresenta il colpo di grazia per le categorie che stanno vivendo una profonda crisi e, dal 2008 ad oggi, hanno perso il 40% della redditività. Oltre al caro carburanti, per gli autotrasportatori c’è anche la questione del cabotaggio e alla concorrenza, spesso sleale, da parte di autotrasportatori provenienti dall’Est Europa, che possono praticare tariffe di gran lunga più basse a quelle delle aziende italiane per via dei minori costi sociali che gravano oltre frontiera.
Secondo Alessandro Nordio, presidente nazionale e regionale veneto di Confartigianato Taxi, “nei prossimi giorni, invieremo richieste di incontro ai Prefetti in tutta Italia per rendere pubblica la difficilissima situazione in cui versano gli imprenditori. La crisi strutturale del settore causata dalla contrazione della domanda di servizi di trasporto persone, inasprita dall’incremento della pressione fiscale diretta e indiretta e dalle difficoltà a gestire la chiusura delle attività e il trasferimento delle licenze a nuovi imprenditori, aggravata da forme di concorrenza sleale di settori affini e dei vettori esteri”.
“Tutto ciò – aggiunge il presidente di Confartigianato Taxi – ha messo in ginocchio i nostri imprenditori, in particolare molti giovani in difficoltà di fronte agli impegni economici propri dell’avvio di attività, e che ora devono subire anche il taglio dei rimborsi delle accise. Una situazione analoga a quella degli imprenditori dell’autotrasporto merci, dei quali comprendiamo le difficoltà e condividiamo le preoccupazioni”.