Terzo Settore: i commercialisti accanto agli Enti e alle imprese

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Verona. Un vademecum dei commercialisti per orientarsi nella nuova e complessa disciplina della riforma del Terzo Settore (legge 6 giugno 2016 numero 106) sarà presentato al convegno “La riforma del terzo settore gli strumenti per le imprese ed il territorio” che si terrà mercoledì 28 febbraio 2018 dalle 14,30 alle 18,30 nella Sala Convegni Associazione M15 Via Santa Teresa 2 – Verona. La partecipazione è gratuita, la cittadinanza è invitata.

Dopo i saluti istituzionali di Alberto Mion presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona, di Nicola Marino presidente del Consiglio Notarile di Verona e di Luisa Ceni presidente della Commissione Enti no profit dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona, seguiranno gli interventi di Luigi Belluzzo presidente della Commissione Trust e strumenti di tutela del patrimonio dell’ODCEC di Verona; di Alessandro Lombardi direzione generale del terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese – Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali; di Gabriele Sepio avvocato e coordinatore del tavolo tecnico-fiscale per la riforma del Terzo Settore e Consulente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; di Ludovico Mantoan e Paola Bergamin componenti della commissione Trust e Strumenti di Tutela del Patrimonio dell’ODCEC di Verona; e di Martina Padovani e Federico Loda componenti della commissione Enti no profit dell’ODCEC di Verona che porteranno esempi applicativi della riforma.

Secondo l’ultima rilevazione ISTAT del 2015 sono 336.275 in Italia gli enti e le associazioni del terzo settore cresciute del 10% rispetto al 2011, con 5,5 milioni di volontari cresciuti del 16% rispetto al 2011. Si tratta di organizzazioni localizzate al Nord Italia nel 51% dei casi, dove la Lombardia con il 15,7% e il Veneto con l’8,9% giocano un ruolo chiave.

Nella sola provincia di Verona, secondo i dati del CSV, sono oltre 400 le associazioni attive che si occupano nei vari ambiti di: animazione e tempo libero 43; affido temporaneo 1; accoglienza 7; accompagnamento 1; informazione 94 ; sensibilizzazione 74; sport 30; educazione 14 ; vacanze e soggiorni 20; inserimento sociale e lavorativo 20; sostegno scolastico 4; recupero ambientale 12; interventi socio – riabilitativi 7; e molte altre attività. Si rivolgono prevalentemente ai soggetti deboli tra cui anziani, ex detenuti, disabili, malati, persone senza fissa dimora, ragazze madri, etc.

La riforma del Terzo Settore oltre ai capitoli del servizio civile universale, della destinazione del cinque per mille Irpef, della revisione della disciplina dell’impresa sociale, pone una particolare attenzione alla razionalizzazione e incentivazione del sistema delle agevolazioni fiscali riconosciute ai soggetti che scelgono di sostenere finanziariamente gli enti, favorendo l’afflusso verso enti particolarmente meritevoli di beni e risorse finanziarie derivanti dalle liberalità che costituiscono una delle fonti principali di sostentamento degli enti del Terzo settore.

Il Codice del Terzo Settore, oltre a prevedere l’istituzione del Registro Unico Nazionale dei soggetti attivi in questo ambito, definisce la categoria degli ETS Enti Terzo Settore, ne individua le differenti tipologie, specifica le attività di interesse generale che gli ETS possono svolgere, delinea le diverse forme di finanziamento e regola gli adempimenti gestionali, contabili e fiscali. Ed è proprio con l’iscrizione al registro che gli ETS saranno tenuti al rispetto di alcuni obblighi tra cui: la democrazia interna, la trasparenza nei bilanci, i rapporti di lavoro e i relativi stipendi, l’assicurazione dei volontari, la destinazione degli eventuali utili.

Significativa la presenza di Alessandro Lombardi che al Ministero è il responsabile del neonato registro degli Enti del Terzo Settore. La Riforma ha appena ricevuto l’attenzione del Governo con i decreti attuativi che hanno regolato esenzioni e vantaggi economici previsti dalla riforma: circa 200 milioni nei prossimi tre anni sotto forma di incentivi fiscali maggiorati (per le associazioni, per i donatori e per gli investitori nelle imprese sociali), di risorse del nuovo Fondo progetti innovativi, di lancio dei “Social bonus” e dei “Titoli di solidarietà”.

“Il no profit o low profit rappresenta un settore fondamentale per la coesione sociale – osserva Alberto Mion presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona – perché interviene tra il privato profit ed il pubblico, colmando spesso lacune e inefficienze dello Stato e svolgendo un ruolo chiave nel consorzio sociale tra cittadini e istituzioni. I Commercialisti sono pronti a dare il proprio contributo nella gestione e nell’organizzazione degli Enti Terzo Settore nel ruolo di consulenti, componenti degli organi di controllo interno, revisori legali, e amministratori.”

“I nuovi obblighi contabili e di rendicontazione – dichiara Luisa Ceni presidente della commissione Enti no profit dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona – garantiranno al settore una maggiore trasparenza ed efficienza per garantire le quali ciascun ente/associazione dovrà fare i conti con l’impatto economico della riforma poiché soprattutto gli enti più piccoli faranno fatica ad affrontare i nuovi adempimenti.”

“La riforma porta l’Italia all’avanguardia – dichiara Luigi Belluzzo, presidente di Step Italy e della commissione Trust e Strumenti di Tutela del Patrimonio dell’ODCEC di Verona – e consente di portare strumenti utili alla filantropia e all’assistenza, anche in un quadro ragionato ed incentivato che agevola l’utilizzo di strumenti quali le fondazioni d’impresa, i trust e le imprese sociali ed altri strumenti fiduciari, anche con il fine di proteggere il “dopo di noi” e di operare in concreto accanto ai più bisognosi .”

L’evento è organizzato in collaborazione con Step Italy.