Falzè di Piave (Treviso). È stata la terza sezione civile della Suprema Corte, presieduta dal giudice Roberta Vivaldi, a rigettare le pretese di Euromobil nei confronti della società Diaz Arredamenti e del suo titolare.
Euromobil spa è stata difesa dall’avvocato coneglianese Pierantonio Fadel, mentre Claudio De Carli, ex titolare di Diaz Arredamenti S.r.l., è stato assistito dagli avvocati veneziani Luca Pusateri e Stefano Sacchetto.
Nel 2008 era stato il Tribunale di Treviso a condannare al pagamento di circa 60 mila euro la società Diaz Arredamenti S.r.l., fallita nelle more del processo, assieme al suo titolare Claudio De Carli, per il mancato adempimento di un contratto stipulato con Euromobil nel 2004.
La Corte d’Appello di Venezia nel 2014, invocata dal De Carli che aveva contestato il proprio ruolo di fideiussore nei confronti di Euromobil, aveva riformato la decisione di primo grado dichiarando «insussistente l’obbligazione fideiussoria in favore di Euromobil».
La Cassazione, chiamata a pronunciarsi da Euromobil, con sentenza pubblicata lo scorso 14 luglio ha dichiarato improcedibile il ricorso contro la sentenza di appello «in ragione del mancato deposito della copia autentica della sentenza o della decisione impugnata con la relazione di notificazione, se questa è avvenuta». Euromobil – si legge in sentenza – «ha provveduto soltanto al deposito del messaggio di posta elettronica certificata inviatogli dalla controparte, in copia cartacea priva dell’indispensabile attestazione di conformità all’originale, e ha omesso di produrre la necessaria copia conforme della relazione di notificazione pervenutagli dal mittente» necessaria per il controllo della tempestività dell’impugnazione che corrisponde ad una esigenza pubblicistica. La notificazione della sentenza di appello impugnata era avvenuta in via telematica, secondo le disposizioni sul deposito telematico degli atti processuali non ancora operanti in Cassazione. La relata di notificazione era stata prodotta «in copia stampata, priva di qualsivoglia attestazione di conformità, di un messaggio di posta elettronica certificata senza attestare con propria sottoscrizione autografa la conformità agli originali digitali delle copie analogiche formate da depositare presso la cancelleria della Corte». Da qui il diniego della Suprema Corte con condanna di Euromobil al pagamento delle spese di lite.
Il gruppo Euromobil, attivo dal 1972 opera in tutto il mondo con i marchi Zalf, Euromobil Cucine e Désirée divani nella produzione e fornitura di arredamenti per la casa e gli hotel.
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