Luca Ponti, founding partner dello studio Ponti & Partners di Udine, ha assistito il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero nell’ambito dell’indagine della Procura di Roma che un anno fa aveva chiesto il rinvio a giudizio per il presidente, accusato, assieme ad altri, di appropriazione indebita, autoriciclaggio, utilizzo di fatture false e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
Secondo l’accusa Ferrero e la figlia si sarebbero appropriati “in particolare indebitamente delle somme accreditate con bonifico estero” per la vendita nel 2015 del calciatore Pedro Obiang, per un totale di 1.159.000 euro, “con le aggravanti di aver cagionato alla UC Sampdoria Spa un danno patrimoniale di rilevante entità e di aver commesso il fatto abusando di relazioni d’ufficio e di tutta una serie di altri reati collegati e connessi”.
L’indagine della Guardia di finanza aveva portato ad un sequestro di beni per circa 2,6 milioni di euro, poi parzialmente annullati dal Tribunale del Riesame.
Il tribunale di Roma, con il GUP Alessandro Arturi, ha invece accolto la tesi della difesa fatta valere in udienza dall’avv. Ponti e ha prosciolto in sede di udienza preliminare Ferrero da tutte le accuse e per tutti i reati “perché i fatti non sussistono”, revocando anche i residui sequestri.
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