Ortoncelli: «aperture dal Governo o sarà fermo. In tre anni perduto l’8% delle imprese di trasporto merci artigiane venete (-621 imprese)»
Con un provvedimento alla chetichella, il Governo Renzi ha provveduto a falcidiare la deduzione dei costi legati alle spese deducibili del settore dell’autotrasporto. Con una nota dell’Agenzia delle entrate del 2 luglio 2015, sono state determinate retroattivamente le agevolazioni per gli autotrasportatori per il 2014, con importi ridotti rispetto a quanto già previsto nel 2014 per il 2013.
In particolare, le imprese di autotrasporto merci – conto terzi e conto proprio – possono recuperare nel 2015 fino ad un massimo di 300 euro per ciascun veicolo (tramite compensazione in F24) le somme versate nel 2014 come contributo al Servizio sanitario nazionale sui premi di assicurazione per la responsabilità civile, per i danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore adibiti a trasporto merci di massa complessiva a pieno carico non inferiore a 11,5 tonnellate. Anche quest’anno per la compensazione in F24 si utilizza il codice tributo “6793”. Per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore (autotrasporto merci per conto di terzi) è prevista una deduzione forfetaria di spese non documentate (articolo 66, comma 5, primo periodo, del TUIR), per il periodo d’imposta 2014, nelle seguenti misure sostanzialmente ridotte (a circa un terzo) rispetto allo scorso anno: 6,30 euro (35% dell’importo spettante per i trasporti all’interno della Regione e delle Regioni confinanti) per i trasporti effettuati all’interno del Comune in cui ha sede l’impresa; in precedenza la deduzione era di 19,60 euro; 18,00 euro per i trasporti effettuati oltre il Comune in cui ha sede l’impresa ma all’interno della Regione e delle Regioni confinanti; in precedenza la deduzione era di 56,00 euro; 30,00 euro per i trasporti effettuati oltre l’ambito di cui al punto b); in precedenza la deduzione era di 92,00 euro.
Il provvedimento giunto a due giorni dal termine ultimo ha innescato la dura reazione degli autotrasportatori, con Unatras che ha dichiarato lo stato di agitazione: dopo la richiesta unitaria di differire al prossimo 20 agosto il versamento degli oneri delle dichiarazioni fiscali per l’autotrasporto merci, qualche apertura per la soluzione del problema della deduzione delle spese non documentate per gli artigiani sembra prendere forma.
Le associazioni dell’autotrasporto merci hanno subordinato la soluzione futura di diverse altre questioni alla precisa determinazione e finanziamento delle deduzioni forfetarie per l’anno 2014 sui livelli erogati nel 2013, così come era scritto nel verbale d’intesa del gennaio scorso, per la suddivisione delle cifre complessive di 250 milioni di euro, recepito dalla Legge di Stabilità 2014. Al fine di rappresentare un’unica volontà “sindacale”, l’autotrasporto merci italiano perfezionerà le proprie proposte tecniche a breve.
Secondo Confartigianato Trasporti «la scelta del taglio delle deduzioni per le spese non documentate è stata assolutamente unilaterale. Informare la categoria ad appena due giorni lavorativi dalla scadenza delle denunce dei redditi è intollerabile».
Intanto Unatras, che raggruppa tutte le associazioni della categoria, si è riunita oggi, valutando all’unanimità in maniera insoddisfacente l’andamento del confronto con il Governo: «purtroppo le mancate risposte alle tante questioni aperte hanno determinato un forte malcontento della categoria che, perdurando l’attuale situazione di incertezza, genererà sicuramente lo stato di agitazione dell’autotrasporto italiano».
«Il Governo deve disinnescare la “mina” del taglio alle spese non documentate altrimenti la reazione della categoria sarà durissima» afferma Nazzareno Ortoncelli, leader degli autotrasportatori artigiani del Veneto dopo la pesante decurtazione delle spese deducibili a soli 2 giorni dalla scadenza fiscale. «Il contesto in cui si sta svolgendo il confronto tra imprese dell’autotrasporto e Governo è caldissimo soprattutto qui a NordEst – prosegue Ortoncelli -. Qui più che altrove infatti, stiamo affrontando una selezione durissima. Dovuta in particolar modo alla crescente pressione dell’offerta di imprese di Paesi esteri, e in particolare modo quelli caratterizzati da un più basso costo del lavoro a noi confinanti: Slovacchia, Romania, Bulgaria, Polonia, Ungheria e Slovenia. Tra il 2012 e il 2014 le imprese artigiane venete del settore Trasporto merci su strada sono scese dell’8% pari a meno 621 attività».
«La scelta del taglio delle deduzioni per le spese non documentate – afferma Ortoncelli – oltre ad essere del tutto tardiva e assolutamente unilaterale, va nella direzione opposta a quella indicata negli accordi siglati con il Governo ad inizio d’anno che prevedevano strumenti per aumentare la nostra competitività e non per danneggiarci».