Tabacchi e accise energetiche “regalano” 47 miliardi di gettito nel 2023

Il bilancio dell’Agenzia delle dogane e monopoli. Gettito in crescita.

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Tabacchi e accise energetiche carico fiscale sulla motorizzazione tassazione delle auto aziendali

Il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Alesse, ha fornito i dati relativi al gettito fiscale assicurato alle casse dello Stato da tabacchi e accise energetiche, pari a ben 47 miliardi nel 2023.

«La finanzia pubblica che nel 2023 ha potuto beneficiare dall’imposizione fiscale sui tabacchi per l’intero comparto di introiti pari a circa 15 miliardi di euro su base annua» ha detto Alesse, secondo i prodotti del tabacco hanno portato nel 2023 «il valore più elevato di entrate erariali mai registrato: 14,7 miliardi di euro su base annua», tra Iva e accisa, nonostante la diminuzione complessiva dei volumi di vendita di sigarette registrata dal 2005.

Alesse sottolinea il «trend di crescita costante dei tabacchi senza combustione» (vaping) che nel 2023 «hanno acquisito una quota di mercato del 18% a fronte del 4% registrato nel 2019», mentre i prodotti liquidi da inalazione, le cosiddette sigarette elettroniche, «nel complesso rappresentano una quota del 5% dei fumatori».

Sono 32 miliardi di entrate quelle che nel 2023 hanno garantito le accise sui prodotti energetici e questo richiama l’attenzione del controllo del settore da parte dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli che, ha visto frodi a livello nazionale di oltre 2 miliardi tra accise e Iva correlata nel 2018, considerato l’anno nel quale questo fenomeno ha registrato la massima intensità.

Alesse ha sottolineato gli strumenti messi in campo per gestire la fiscalità del settore energetico ribadendo il ruolo che il fisco può avere anche nell’ambito della transizione energetica in campo ambientale. I nuovi carburanti – ha spiegato – «sono suscettibili di frodi» ma anche importanti nelle prospettive che possono garantire un equilibrio tra le esigenze della produttività e della tutela ambientale. Un ausilio ai controlli in questo settore può arrivare anche dall’Intelligenza Artificiale.

L’attenzione dell’Adm per i nuovi carburanti è legata alle prospettive di crescita che questi avranno nel prossimo futuro. Alesse ha in particolato citato le stime che indicano che ne 2030 questi rappresenteranno il 30% dei consumi del settore dei trasporti. «L’Europa e l’Italia su questo fronte hanno iniziato a produrre norme per accompagnare la transizione e in questo contesto – ha ricordato Alesse – opera anche la legge delega fiscale che l’Italia sta attuando, incentivando prodotti di biomasse o rinnovabili. Il nostro Paese rappresenterà una vera e propria avanguardia per sfruttare le potenzialità che hanno gli strumenti fiscali per promuovere il ricorso a prodotti energetici nel settore ambientale».

Il gettito garantito da tabacchi e accise energetiche è elevato, specie quello gravante sui prodotti energetici ed in particolare sui carburanti, che meriterebbero un riequilibrio per rilanciare l’economia e rendere il sistema produttivo nazionale più competitivo.

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