Si intensifica la contrazione del settore manifatturiero in Italia e Francia, con i nuovi ordini in forte calo e l’indice Hcob Pmi (Purchasing Managers’ Index) sul settore di S&P Global, metro della prestazione del settore manifatturiero derivato da indicatori relativi a nuovi ordini, produzione, occupazione, tempi di consegna dei fornitori e scorte di acquisto, che in Italia ha registrato a ottobre il valore più basso in tre mesi di 44.9, rispetto a 46.8 di settembre.
L’attuale sequenza di declino, sottolinea una nota, si è allungata a sette mesi consecutivi, con la debolezza delle condizioni della domanda che ha continuato a pesare sul settore.
«Non si mette bene per il settore manifatturiero italiano. Analizzando i dati ufficiali Istat – commenta Norman Liebke, economista della Hamburg Commercial Bank -, il manifatturiero sta indicando valori in continua contrazione dal terzo trimestre del 2022. Con questi nuovi, e più deboli dati è quasi certo che il declino del manifatturiero proseguirà e probabilmente sarà più veloce, con un indice destinato a diminuire dello 0.5% nel quarto trimestre del 2023».
Pesa, spiegano gli analisti, «l’incertezza sul clima economico; la crescente tensione geopolitica e la debolezzadella domanda internazionale». Le imprese del settore manifatturiero però «sono rimaste in qualche modo ottimiste principalmente a causa della loro speranza di una ripresa del mercato».
L’andamento italiano della manifattura non è isolato: anche il settore manifatturiero francese sprofonda a causa del calo della produzione e del peggioramento dei nuovi ordini. Al di fuori dei mesi colpiti dalla pandemia, sottolinea una nota di S&P Global, i nuovi ordini registrano il calo più rapido da marzo 2009 e la fiducia delle imprese crolla al minimo in tre anni e mezzo. L’indice destagionalizzato Hcob France Manufacturing Purchasing Managers è scivolato ulteriormente al di sotto della soglia di non cambiamento di 50,0 in ottobre a 42,8, in calo da 44,2 di settembre, segnalando un netto e più forte deterioramento della salute del settore.
«Il settore manifatturiero francese è in gravi difficoltà – commenta Liebke – la produzione si è contratta in ottobre per il diciassettesimo mese consecutivo e i produttori sono diventati ancora più pessimisti in ottobre, con le aspettative di crescita che hanno raggiunto il minimo storico al di fuori dei mesi colpiti dalla pandemia. La lotta contro l’inflazione è lungi dall’essere finita – aggiunge riferendosi alla Francia -. Anche se nel mese di ottobre sia i prezzi di input che quelli di output sono ancora complessivamente diminuiti, le probabilità che i prezzi salgano presto sono in aumento. Ciò è in parte dovuto alla crisi del Medio Oriente e alla possibilità che i prezzi del petrolio salgano nuovamente».
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