Delude la prima settimana dei saldi invernali: la corsa all’affare di fine stagione nel pieno della stagione fredda non è ancora scattata, complice il maltempo, ma anche all’ormai consueto appuntamento con le promozioni dei pre-saldi che i negozianti riservano alla clientela più affezionata.
Stando a un primo monitoraggio sulle imprese associate a Federazione Moda Italia –Confcommercio che hanno risposto al questionario sull’andamento dell’avvio dei saldi invernali, le vendite hanno registrato una flessione dell’8%.
«Sicuramente alcuni fattori come il maltempo non hanno favorito una partenza dei saldi così brillante – afferma il presidente di Federazione Moda Italia – Confcommercio, Giulio Felloni -. Siamo comunque fiduciosi che, con il miglioramento della situazione climatica di questo fine settimana, verranno confermate le aspettative con un incremento dei clienti nei centri storici, nelle vie e piazze delle nostre città e dei nostri Paesi».
La partenza di gennaio al momento non dà grandi soddisfazioni, ma un’indagine realizzata da Confesercenti e Cer sparge ottimismo sul 2024. Le incertezze rimangono, ma «i consumi hanno “salvato” la crescita nel 2023 e saranno fondamentali anche quest’anno». Si stima che la conferma del taglio del cuneo contributivo e l’avvio della riforma del fisco daranno impulso ai consumi per un valore di 5,6 miliardi su una crescita complessiva attesa della spesa che si attesterebbe a 10,9 miliardi.
Per ora, però, questo slancio non si vede per i saldi, in base ai dati elaborati da Federazione Moda Italia – Confcommercio. In questa prima settimana il 55% delle imprese ha rilevato un calo a fronte di un 24% che ha riscontrato un andamento stabile e un 21% che ha registrato un incremento delle vendite rispetto allo stesso periodo del 2023. Un dato che è ancora parziale, tenuto conto che i saldi sono appena all’inizio e durano generalmente circa sessanta giorni.
Secondo le previsioni dell’Ufficio Studi Confcommercio, saranno 15,8 milioni le famiglie che approfitteranno della stagione dei saldi invernali: ogni persona spenderà circa 137 euro, per un giro di affari di 4,8 miliardi di euro.
Se per i consumatori ci sarà una «grande possibilità di avere articoli di stagione a prezzi estremamente competitivi, di certo – conclude Felloni – le continue campagne di sconti “selvaggi” lungo tutto l’anno dovranno essere oggetto di una seria regolamentazione. Sono sempre più convinto che le istituzioni dovranno sostenere la presenza dei negozi di moda all’interno delle nostre città e che la via della ripresa potrà passare lungo tre direttrici che abbiamo indicato al Tavolo della Moda: un’Iva agevolata sui prodotti di moda e in particolare su quelli “Made in Italy”, un bonus moda per l’acquisto di prodotti ecosostenibili e un canone di locazione commerciale concordato tra locatori e conduttori per ridurre il peso degli affitti».
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. Colpa maltempo e degli sconti selvaggi già nel periodo natalizio.){kind=link}