Rete Professioni Tecniche: “Garantire l’applicazione della legge sull’equo compenso”

La RPT chiede di assicurare la qualità delle prestazioni e tutelare la dignità dei professionisti.

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Rete Professioni Tecniche Osservatorio Partite Iva

La Rete delle Professioni Tecniche, associazione di Consigli Nazionali di Ordini, Collegi e Federazioni dell’area tecnica, rappresentata dal coordinatore Armando Zambrano, ha partecipato all’incontro convocato presso il ministero delle Infrastrutture, tenutosi per illustrare i correttivi in corso di elaborazione al Codice dei contratti pubblici.

“In tale occasione la Rete delle Professioni Tecniche ha ribadito le richieste di modifica, contenute in precisi e documentati atti inviati al Ministero, in ultimo quello trasmesso il 22 luglio 2024, in occasione della consultazione degli operatori del settore tra cui: la revisione dei requisiti economico-finanziari e di capacità tecnico-professionali per la partecipazione alle gare dei professionisti, ampliando il periodo di validità delle prestazioni eseguite; la limitazione dell’utilizzo dell’appalto integrato; il divieto di utilizzabilità dell’accordo quadro per i servizi di architettura ed ingegneria; le modifiche alle fasi di selezione nei concorsi di progettazione a due fasi (idea e progetto); indicazione di elaborati integrativi al Progetto di fattibilità tecnico economica; determinazione dei compensi per prestazioni non comprese nel D.M.17/6/2016; l’ampliamento della partecipazione ai collegi consultivi tecnici di professionisti tecnici.

Sul tema dell’applicazione della legge sull’equo compenso, la Rete delle Professioni Tecniche ha evidenziato come tale principio sia espressamente richiamato dallo stesso codice, allo scopo di rendere giusta e dignitosa la remunerazione per i professionisti e siba assolutamente ineludibile. Non si ritengono peraltro risolutive soluzioni alternative quali la sola verifica dell’anomalia dell’offerta, l’introduzione di pesi limitati per la componente economica e formule di assegnazione dei punteggi; tali accorgimenti già venivano suggeriti in passato nelle linee guida ANAC sui SIA e non hanno scongiurato il verificarsi di ribassi scandalosi.

Infatti, per equo compenso si intende la corresponsione di un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale, nonché conforme ai compensi previsti da appositi decreti ministeriali. A tale scopo, la Rete delle Professioni Tecniche, nel documento citato, ha proposto, sulla base di un attento e coerente studio delle citate disposizioni normative attualmente vigenti, che, sui corrispettivi posti a base di gara, sia possibile prevedere ribassi esclusivamente sulle voci relative a spese e oneri accessori. Il ribasso offerto sarà comunque oggetto di verifica di anomalia, secondo le previsioni del Codice. Non sarà possibile proporre ribassi sull’onorario base. A tale scopo sarà opportuno redigere nuovi parametri da utilizzare per la determinazione del corrispettivo totale della prestazione d’opera intellettuale.

La Rete delle Professioni Tecniche ritiene prioritario tutelare l’attività dei professionisti per garantire un futuro ai più giovani e la sostenibilità economica e la dignità professionale, il valore del lavoro autonomo, la qualità delle prestazioni e la tutela contro il dumping contrattuale che, purtroppo, è sempre più frequente anche fuori delle professioni tecniche, a partire da quelle relative al mondo dell’informazione, dove il relativo Ordine dei Giornalisti è troppo pavido nei confronti degli editori, specie a tutela della professionalità dei giornalisti liberi professionisti.

 

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