Nel primo semestre 2016 le vendite presso la distribuzione organizzata sono in flessione, più alta nei discount. Ancora una prova del fallimento delle politiche economiche del Governo Renzi
I consumi degli italiani registrano un encefalogramma piatto, con vistosi cali nel primo semestre 2016. Secondo la XXXV edizione del Rapporto Coop 2016, realizzato dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione scientifica di Ref Ricerche e il supporto d’analisi di Nielsen, non decollano le vendite della Gdo nel primo semestre 2016: flessione dello -0,3% (discount a -2,6% a gennaio-agosto), con cali negli acquisti di alimentari (-0,1%), chimica (-1,2%) e prodotti non alimentari (-2,4%). Sul dato pesa l’andamento negativo dei consumi generali, con alimentari in discesa del 12% rispetto a 10 anni fa e un potere d’acquisto diminuito del 10% in negli ultimi otto.
Nel dettaglio della spesa, gli acquisti degli italiani nel settore alimentare rilevano un’attenzione sempre più orientata alla qualità e ai prodotti salutistici: in discesa la carne (-4,1%) e i latticini (-1,8%), mentre crescono frutta fresca e frutta secca (+4,3% e +14,8%). L’andamento si rispecchia nei consumi, con il boom di alimenti ecologici come gli articoli senza glutine (+32%), prodotti biologici (+20,8%), i cibi a base di soia (+17%). Da qui la riscoperta di ingredienti antichi e dei cosiddetti “superfood”: lo zenzero, la quinoa, la curcuma sono le parole più ricercate in rete e segnano fatturati in crescita (+141 il giro d’affari dello zenzero anno su anno, +93% la curcuma). Si fa largo anche il ricorso al cosiddetto “altro cibo”: beveroni, integratori e pilloli generano un giro d’affari da 2,5 miliardi di euro in Italia, con un salto del 7,7% rispetto all’anno scorso.
«Gli italiani stanno cambiando consumi, vanno verso il benessere. La vera sfida è conquistare questa nuova fascia di consumatori» ha commentato Marco Pedroni, presidente di Coop Italia. Quanto alle principali insegne del settore, si conferma il primato di Coop con una quota di mercato del 14,7% su scala italiana, seguita da Conad (11,9%), Selex (9,7%) ed Esselunga (6,7%).
Secondo il Rapporto Coop. La rete fa risparmiare le famiglie, che hanno ridotto le loro spese di 1.400 euro l’anno grazie ai consumi gratuiti offerti dalla rete, dai quotidiani online ai film in streaming. In particolare, il ricorso ai servizi del web ha dissolto un totale di 20 miliardi di euro di spesa (il 2% del totale), mentre l’80% dei nuclei italiani dichiara di voler rendere più connessa la propria abitazione con l’Internet delle cose.
Sul fronte dei dispositivi, si conferma la massiccia diffusione di smartphone: 15 milioni di pezzi venduti nel 2015 (+16%), in aggiunta alla media di un italiano su 10 in possesso di un apparecchio indossabile (secondi solo ai consumatori Usa). In crescita anche il mercato di tecnologie più sofisticate e mezzi per la mobilità sostenibile: 100.000 droni venduti solo nel 2015, mentre le auto elettriche registrano un incremento del 48% e le biciclette elettriche acquistate sfiorano quota 57.000. Corre anche il commercio elettronico: giro d’affari da 20,9 miliardi e una platea di 18,8 milioni di acquirenti. Il solo segmento “grocery” vale 460 milioni di euro, a fronte di un’incidenza del 34% del settore alimentare sulle vendite online.