L’Istat pubblica i dati relativi al mese di dicembre 2017. Calenda: «l’industria italiana ha finalmente ingranato la marcia giusta»
A dicembre 2017, secondo la rilevazione dell’Istat, l’indice destagionalizzato della produzione industriale registra un incremento dell’1,6% rispetto a novembre. Nella media del trimestre ottobre-dicembre 2017 la produzione è aumentata dello 0,8% nei confronti dei tre mesi precedenti.
Corretto per gli effetti di calendario, a dicembre 2017 l’indice è aumentato in termini tendenziali del 4,9% (i giorni lavorativi sono stati 18 contro i 20 di dicembre 2016). Nella media del 2017 la produzione è aumentata del 3% rispetto all’anno precedente. L’indice destagionalizzato mensile registra variazioni congiunturali positive nel raggruppamento dei beni strumentali (+4,7%), dei beni intermedi (+2,6%) e dei beni di consumo (+1,9%); una variazione negativa segna invece il comparto dell’energia (-1,5%).
In termini tendenziali, gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a dicembre 2017 un aumento significativo per i beni strumentali (+9,1%); in misura rilevante aumentano anche i beni intermedi (+5,7%) e i beni di consumo (+5,5%) mentre una variazione negativa segna il comparto dell’energia (-3,1%). Per quanto riguarda i settori di attività economica, a dicembre 2017 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+15,6%), delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+12,1%) e della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+10,1%); diminuzioni si registrano invece nei settori della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-6,1%), dell’attività estrattiva (-3,5%) e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-2,2%).
I dati fanno sprizzare di soddisfazione il ministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda: «la crescita della produzione industriale per il 2017, che è quasi raddoppiata rispetto a quella del 2016 ed è superiore alla Francia, insieme a quella dell’export che sfiora l’8%, sorpassando Francia e Germania, e quella presentata ieri degli ordinativi di beni 4.0 delle nostre imprese dell’11% dimostra che l’industria italiana ha finalmente ingranato la marcia giusta. La strada è ancora lunga per diffondere lavoro, reddito e benessere a tutto il paese. Per riuscirci bisogna continuare a operare seriamente su competenze, investimenti e occupazione, respingendo le ricette suicide di chi tra dazi e tasse sull’innovazione riporterebbe l’Italia rapidamente nel pieno della crisi».
Per Lucio Poma, responsabile scientifico dell’Area industria e innovazione di Nomisma, «dopo il trend positivo del fatturato e degli ordinativi, il dato odierno sulla produzione industriale va a consolidare il recente stato di salute dell’industria italiana. Il forte incremento della produzione industriale (dicembre rispetto a novembre) dell’1,6%, pur essendo trainato da variazioni importanti nella fabbricazione dei macchinari e attrezzature n.c.a. (+15,6%) e altre industrie manifatturiere, riparazione ed installazione di macchine (+12,1%), è estremamente positivo in tutti i raggruppamenti: beni strumentali, intermedi, e di consumo. Si registra solo una flessione nel comparto dell’energia. Volgendo lo sguardo all’anno passato – sottolinea Poma – l’aumento della produzione industriale rispetto allo stesso mese dello scorso anno e stato del 4,9%. Il confronto tra l’anno 2017 e il 2016 ci regala una crescita della produzione industriale del 3% a significare che il dato positivo di dicembre 2017 è il sigillo di un anno di ripresa generale della produzione industriale del Paese».