Al Sud crescita in media con quella nazionale (+0,9%), lievemente inferiore nel Centro (+0,7%) e nel NordOvest (+0,8%) e superiore alla media nazionale nel NordEst (+1,2%)
Ancora una volta, il tessuto produttivo del NordEst si conferma il motore trainante della crescita italiana e potrebbe fare ancora di più se non fosse ingabbiato da una burocrazia opprimente e da una pressione fiscale da capogiro che disincentiva la voglia di investire.
Le stime preliminari diffuse dell’ISTAT indicano che nel 2016 il PIL, a valori concatenati, ha registrato un aumento in linea con quello nazionale nel Mezzogiorno (+0,9%), lievemente inferiore nel Centro (+0,7%) e nel NordOvest (+0,8%) e superiore alla media nazionale nel NordEst (+1,2%). Nel NordEst i risultati migliori riguardano l’agricoltura (+4,5%) e il settore che comprende commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+2,3%). E’ in crescita anche il valore aggiunto dell’industria (+0,9%), dei servizi finanziari, immobiliari e professionali (+0,7%) e degli altri servizi (+0,3%). Risulta in calo solamente il valore aggiunto delle costruzioni (-1,5%) a testimonianza della crisi che ancora morde il settore.
Anche nel NordOvest le migliori performance si registrano per l’agricoltura (+1,9%) e per il settore che raggruppa commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+1,9%) ma sono in crescita anche industria (+1,1%) e costruzioni (+1,0%). Registrano un calo i servizi finanziari, immobiliari e professionali (-0,4%) e gli altri servizi (-0,6%).
Al Centro, dove la crescita è più modesta, dove il valore aggiunto presenta variazioni positive solo per i servizi finanziari, immobiliari e professionali (+1,3%) e l’industria (+0,8%), mentre i restanti settori registrano diminuzioni: -1,9% in agricoltura, -0,3% nelle costruzioni e -0,1% nel settore che comprende commercio, pubblici esercizi, trasporti, telecomunicazioni e negli altri servizi. Al Sud il PIL ha registrato nel 2016 un significativo recupero crescendo in linea con la media nazionale. L’aumento del valore aggiunto è più marcato nell’industria (+3,4%) e nel settore che raggruppa commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+1,4%). Segnano un incremento modesto i servizi finanziari, immobiliari e professionali (+0,3%) e gli altri servizi (+0,2%). Si registrano cali per l’agricoltura (-4,5%) e, in misura molto limitata, per le costruzioni (-0,1%).
L’occupazione (misurata in termini di numero di occupati) è cresciuta, nel 2016, dell’1,3%. L’aumento maggiore si osserva nelle regioni del NordEst (+1,8%), seguite da quelle del Mezzogiorno (+1,6%) e del NordOvest (+1,0%). Nelle regioni del Centro la crescita è inferiore alla media e risulta pari allo 0,6%. Per quel che riguarda gli andamenti settoriali dell’occupazione, nel Mezzogiorno la crescita riguarda, in particolare l’industria, il settore che comprende commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni e gli altri servizi (rispettivamente +2,6%, +2,1% e +2,0%). Nel NordEst gli aumenti più marcati si registrano per i servizi finanziari, immobiliari e professionali (+5,0%) e per l’agricoltura (+4,4%). Il NordOvest è caratterizzato da incrementi maggiori nel commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+3,0%) e nei servizi finanziari, immobiliari e professionali (+1,0%). Anche nel Centro, i risultati migliori riguardano i servizi finanziari, immobiliari e professionali (+3,0%) e l’agricoltura (+2,3%).