Dal Tar del Lazio arriva un nuovo stop alla stretta sugli Ncc (noleggio con conducente) voluta dal titolare del ministero dei Trasporti (Mit), Matteo Salvini, su pressone della forte lobby dei tassisti. Dopo aver sospeso a dicembre l’obbligo di 20 minuti di pausa fra le corse, i giudici congelano ora un’altra parte importante del decreto con cui il Mit ha introdotto lo scorso ottobre «”vincoli non ragionevoli e proporzionati a carico degli operatori», tra cui l’articolo che li obbliga a iniziare il servizio dallo stesso luogo di quello terminato in precedenza.
Soddisfatte le associazioni dei consumatori e degli Ncc, mentre per il Mit l’ordinanza del Tar è senza effetti visto che il decreto era di fatto già congelato. E assicura che sulla lotta agli abusivi si andrà avanti, così come chiedono i tassisti che intendono contestare le decisioni del tribunale amministrativo.
Per il Tar del Lazio il Mit si è spinto troppo in avanti con il suo decreto, ed ha «indebitamente introdotto disposizioni» per «regolare le concrete modalità di organizzazione e svolgimento dell’attività di noleggio con conducente». Per questo i giudici, accogliendo parzialmente le richieste dell’Associazione Imprenditori Mobilità Sostenibile, hanno deciso di sospendere diversi articoli del provvedimento che disciplina il foglio di registro elettronico per poter svolgere il servizio di noleggio con conducente.
Viene sospesa, ad esempio, la disposizione che impone di attivare le proprie credenziali su un unico dispositivo, in quanto questa limitazione «ostacola il corretto svolgimento dell’attività di impresa» nel caso in cui il dispositivo non funzionasse. Sospeso anche l’articolo che stabilisce che la partenza deve coincidere con l’arrivo del servizio precedente, perché sarebbe una «indebita reintroduzione dell’obbligo di rientrare in rimessa al termine di ogni servizio, già dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale».
Per questi motivi l’istanza cautelare è stata parzialmente accolta, fino alla trattazione del merito del ricorso nell’udienza pubblica del 4 giugno prossimo. Per gli Ncc, soddisfatti della vittoria, la battaglia continua e si punta ora alla proroga di 12 mesi dell’entrata in vigore del foglio di servizio elettronico, attraverso un emendamento al decreto Milleproroghe che Forza Italia ha già annunciato di voler presentare.
Prosegue anche il confronto con il Mit tra gli operatori del trasporto pubblico, anche se il ministero di Matteo Salvini si dice ancora convinto che «le successive fasi del contenzioso consentiranno di chiarire la ragionevolezza delle scelte regolatorie effettuate».
Se i noleggiatori del Ncc sono soddisfatte, viceversa le organizzazioni sindacali dei tassisti e associazioni di categoria che insieme a diverse strutture Radio taxi «si sono costituite in giudizio, prendono atto delle ordinanze con le quali il Tar Lazio ha parzialmente sospeso il decreto del ministero dei Trasporti sul Foglio di Servizio Elettronico. Contesteremo tali decisioni e ci appelleremo con i mezzi che ci mette a disposizione l’ordinamento affinché sia confermata la legittimità di misure che sono state adottate per arginare all’interno del settore Ncc chi opera in modo abusivo o comunque in contrasto con la legge nazionale, le singole leggi regionali e i regolamenti locali. Non condividiamo la maggior parte delle argomentazioni utilizzate dai giudici amministrativi e le riteniamo del tutto fuori fuoco rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente già ritenuta legittima, sul punto, dalla Corte Costituzionale».
Si vedrà se la pressione della potente lobby delle auto bianche avrà la meglio su quelle nere, così come ha già avuto parziale successo nella limitazione dell’emissione di nuove licenze per soddisfare l’aumentata richiesta di taxi specie nelle maggiori città per limitare i disservizi.
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