Crisci: «ci avviciniamo nuovamente alla soglia fatidica dei 2 milioni di vetture»
Per il mercato dell’auto italiano con le vendite di ottobre si conferma la stima di un 2017 a 1.980.000 unità ed una sostanziale conferma di volumi per il 2018. Ormai da 47 mesi in territorio positivo (ad eccezione di maggio 2014 e aprile 2017) e con un giorno lavorativo in più, il mercato dell’auto in Italia archivia il mese di ottobre 2017 con 157.900 immatricolazioni di auto nuove e una crescita del 7,1% rispetto alle 147.435 dell’ottobre 2016.
Secondo i dati diffusi dal ministero delle Infrastrutture e trasporti, le vendite totali di automobili nuove in Italia nel periodo gennaio-ottobre 2017 sono state 1.692.047 e segnano un incremento dell’8,9% rispetto al 1.554.433 veicoli venduti nei primi 10 mesi 2016.
«Ci avviciniamo al traguardo fatidico dei 2.000.000 di vetture, ma non lo supereremo – ha commentato Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere -, certamente il mercato farà meglio del 2010, l’ultimo anno dell’era degli incentivi. Ovviamente, siamo tutti soddisfatti anche se con declinazioni diverse, ma, come avevamo previsto da tempo, ed era una previsione facile, con l’autunno si è risollevata l’attenzione alle emissioni, – amplificata dai recenti avvenimenti della Val di Susa – riportando alla ribalta i temi urgenti dello svecchiamento del parco circolante».
Da un’analisi condotta dal Centro studi e statistiche Unrae, risulta che, su un parco realmente circolante di 36,4 milioni di vetture (a dicembre 2016), il parco anziano è composto da 1,6 milioni di vetture ante direttiva Euro (cioè l’epoca della marmitta catalitica sui motori a combustione interna e immatricolati prima del 1993); 2,2 milioni di auto Euro 1 e 4,3 milioni di Euro 2, per un totale di 8,1 milioni di vetture ante Euro 3, cioè immatricolate prima del 2001, quindi con oltre 16 anni di vita (il 22% del parco realmente circolante).
Al momento, la velocità di sostituzione di queste vetture è molto lenta: se si valutano le radiazioni, con la loro attuale velocità si impiegherebbero ben 32 anni per smaltire tutte le vetture ante Direttiva Euro, 25 anni per eliminare tutte le Euro 1 e 10 anni per le Euro 2.
Secondo i dati elaborati dal Centro studi e statistiche Unrae, le emissioni medie ponderate di CO2 nei nuovi veicoli immatricolati nei primi 10 mesi del 2017 risultano in ulteriore riduzione di quasi mezzo punto percentuale avendo raggiunto il valore di 112,3 g/km contro i 112,8 g/km del 2016 e ancora meglio del 113,2 g/km del 2015 e del 116,9 g/km del 2014, prima dell’introduzione dell’Euro 6 (1 settembre 2015): gli Euro 6 hanno consentito una riduzione nelle emissioni medio ponderate di CO2 delle auto nuove di circa 4,5 g/km.
Per Crisci «va rilevato il positivo contributo dato allo svecchiamento del parco dal “Superammortamento” che ha consentito di allargare la platea degli utilizzatori e di immettere nel mercato dell’usato vetture più fresche che certo hanno dato il loro contributo. Pertanto – conclude Crisci – Unrae raccomanda, in questo momento di discussione della legge di Bilancio al Senato, di rivedere il provvedimento estendendo il “Superammortamento” anche alle autovetture utilizzate come bene strumentale».
Nel 2018, il mercato dell’auto è previsto restare sostanzialmente stabile, assorbendo le derive che hanno caratterizzato il 2017, per tornare a sfiorare i 2 milioni di vetture immatricolate: il 2018 è previsto quindi con 1.998.500 vendite, sostanzialmente in linea (+0,9%) con il 2017.
Analizzando la struttura del mercato dell’auto del mese di ottobre, si segnala il ritorno al segno positivo del canale privati dopo due mesi di flessione segnando un incremento del 4,0% con 92.707 vendite ma, crescendo meno del mercato, si ritrova a perdere quasi 2 punti percentuali di rappresentatività rispetto allo scorso anno, attestandosi sul 58,0% di quota. Appaiono positivi anche i risultati del noleggio, sia nel breve (+10,6%) che nel lungo termine (+13,8%) e che, complessivamente, chiude con 29,743 unità (+13,0%) e una quota del 18,6% (+1%), ma va rilevato che senza la spinta delle autoimmatricolazioni il noleggio a breve termine segnerebbe un risultato in flessione.
Le società, infine, con 37.385 immatricolazioni, vedono una crescita del 10,1%: anch’essa continua a essere trainata dalle autoimmatricolazioni (le cosiddette “km zero”), senza le quali anche questo canale registrerebbe una performance negativa rispetto allo scorso anno.
Nella suddivisione per alimentazione, invece, si continua a registrare nel mese un forte incremento delle motorizzazioni ibride (+90,1%) che totalizzano 6.636 unità e passano dal 2,3% al 4,2% di rappresentatività e per quelle alimentate con Gpl (+30,9%).
Anche le alimentazioni elettriche registrano un incremento robusto a dispetto dei volumi ancora a tre cifre (+50,7%); restano sostanzialmente stabili le alimentazioni diesel (+0,9%) e metano (+0,9%), mentre cresce leggermente più del mercato la benzina (+8,1%). In particolare nel canale dei privati la crescita delle motorizzazione ibride ed elettrica è ancora più significativa (rispettivamente +106% e +127%).
Tra i segmenti, la performance migliore di ottobre giunge dalle piccole del segmento A che registrano un incremento del 12,3%, in rappresentanza del 17,5% delle vendite, e dal segmento D che aumenta dell’11,8% con 22.165 immatricolazioni. Le carrozzerie che si distinguono per i buoni risultati, infine, sono i crossover che aumentano del 38,5% e i fuoristrada che crescono del 7,4%, insieme ai monovolume grandi (+31,4%) e le coupè (+22,1%), a fronte dei cali registrati per le station wagon (-11,6%), i monovolume piccoli (- 10,3%), i multispazio (-4,5%) e le cabrio e spider (-15,2%).
Il mercato dell’usato, infine, a ottobre segna 421.527 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale) in aumento del 2,9% rispetto ai 409.556 dell’ottobre 2016. Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il periodo gennaio-ottobre 2017 archivia, quindi, 3.831.772 passaggi di proprietà, il 2,1% in meno dei 3.912.170 dello stesso periodo 2016.