La crisi economica, il rialzo dei tassi d’interesse e la difficoltà di onorare la rata del mutuo o, peggio, il rimanere invischiato nel blocco del Superbonus 110% senza avere portato a termine i lavori, sta facendo rialzare in modo sensibile il numero delle abitazioni che finiscono nel meccanismo delle aste immobiliari per recuperare i denari anticipati dalla banca o l’insoluto dei lavori della ristrutturazione immobiliare.
Secondo un’indagine di Reviva, i prezzi di realizzo all’asta di un’abitazione viaggiano mediamente attorno ai 700 euro al metro quadro (variabile dai 330 degli appartamenti in condominio ai 1.100 delle case unifamiliari), a fronte di un prezzo medio di mercato a livello nazionale di 1.970 euro al metro quadro.
Di fatto, le procedure di vendita alle aste immobiliari si trasforma in una pesantissima distruzione di valore sia per i malcapitati proprietari dell’abitazione escussa, sia per il sistema paese. Cali cosi pronunciati delle quotazioni di realizzo, specie quando si effettuando più incanti andati deserti con successivi ribassi del 15% al tentativo di vendita successivo, espone anche al rischio che il ricavato della vendita non copra interamente il debito finanziario, con il risultato di avere preso la casa e di trovarsi ancora esposti nei confronti del creditore.
Il rischio concreto è che nei prossimi mesi si assista ad una crescita delle vendite all’asta di immobili e ad impoverimento generalizzato di ampie fasce di popolazione che nell’acquisto di un’abitazione con il mutuo aveva riposto la soddisfazione delle proprie necessità residenziali a fronte di un mercato delle locazioni sempre più asfittico oltre che caro. Quella che sembrava un’alternativa concreta di pagare una rata del mutuo invece che una pigione grazie ai bassi tassi d’interesse, poi grazie agli scellerati, fortissimi aumenti dei tassi BCE ha portato al rincaro del 50% della rata media mensile del mutuo medio. Troppo per molte famiglie che ora rischiano di ritrovarsi in strada e senza avere la certezza di coprire integralmente il proprio debito.
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