Consegne +4,8% a ottobre, +5,6% novembre, Italia +3%
Il panorama lattiero caseario europeo sta facendo i conti con una flessione dei listini, provocata da un aumento di produzione di materia prima. Anche l’Italia, che ha sempre avuto quotazioni più elevate e ha puntato su una valorizzazione della materia prima impostata per il 50% del totale sui formaggi Dop, è alle prese con un andamento negativo.
Secondo i dati di Clal.it, l’Ue nel periodo gennaio-novembre 2017 ha visto un incremento delle consegne, più marcato negli ultimi mesi: +4,5% a settembre in confronto allo stesso mese del 2016, +4,8% a ottobre e +5,6% a novembre. Guardando ai singoli paesi produttori nell’Ue-28, la Germania ha aumentato le produzioni tendenziali del 6,4%, la Francia del 4,9%, il Regno Unito del 7,8%, l’Olanda dell’1,9%, l’Italia del 3%, l’Irlanda del 16,1%, la Danimarca del 6,6%, il Belgio dell’11,6%.
Nei primi 11 mesi del 2017 l’Ue ha prodotto 2,21 tonnellate di latte in più rispetto allo stesso periodo del 2016 (+1,6%), superando i 143,2 milioni di tonnellate conferiti. Le produzioni di latte stanno crescendo a livello mondiale. I volumi toccati dai principali paesi esportatori (Ue-28, Usa, Ucraina, Bielorussia, Turchia, Argentina) sono saliti dell’1,3% fra gennaio e novembre 2017.
Quanto alla domanda internazionale, i numeri indicano un equilibrio sostanziale, in quanto fra gennaio e dicembre 2017 le importazioni lattiero casearie sono cresciute dell’1,3%. La sensazione, però, è che la domanda globale sia più lenta rispetto al passato.