La filiera italiana dell’automotive ha bisogno di un salone all’altezza dell’importanza del settore

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Salone Ginevra auto 2004 padiglione
Il comparto è in crescita e fattura 80 miliardi di euro. Giorda (Oica): «il Salone di Bologna deve rafforzarsi in Europa per rappresentare al meglio la manifattura italiana di settore»

Salone Ginevra auto 2004 padiglioneIl Salone dell’auto di Bologna «deve rafforzare la sua importanza» nel panorama dei saloni europei, in cui «Ginevra rimane quello di riferimento». Lo ha detto il direttore di Anfia e presidente del Comitato saloni e fiere di Oica (l’Associazione mondiale dei costruttori di auto che il prossimo anno compirà 100 anni), Gianmarco Giorda.

«In Italia – ha aggiunto Giorda – il mercato auto cresce e la filiera fattura 80 miliardi di euro: è necessario avere un Salone forte di riferimento internazionale. La strada da percorrere con Bologna è ancora lunga – ha rimarcato – e ci auguriamo che possa tornare un Salone di riferimento, magari cambiando pelle: permettendo di far toccare ai visitatori quella che è la tecnologia all’interno del prodotto auto». 

Giorda ha poi sottolineato l’importanza strategica di Ginevra che «cresce come Salone sia perché è un terreno neutrale sia perché è il più democratico, senza stand eccessivamente sfarzosi». Infine, il rappresentante di Oica e Anfia ha sottolineato i quattro macro filoni che hanno inciso negli ultimi dieci anni sulle manifestazioni legate all’auto: «la crisi economica – ha ricordato Giorda – ha portato a una riduzione del numero dei Saloni. Altra tendenza è legata alle sfide tecnologiche che hanno un impatto sul settore dell’auto: la guida autonoma e le auto connesse alla rete hanno aperto la strada all’auto nei Saloni non tradizionali come quelli dell’elettronica e l’accordo tra Ginevra e l’IFA di Berlino va in questa direzione. Si è poi assistito alla crescita d’importanza dei saloni cinesi. Anche gli Stati Uniti godono di un sistema saloni florido. In Europa Ginevra rimane quello di riferimento, Francoforte e Parigi hanno sofferto, per questo la rassegna transalpina ripenserà il proprio business puntando a una sinergia con il mondo delle due ruote. L’ultimo trend riguarda la geopolitica: quelli di Washington, Pechino e Bruxelles vengono utilizzati dalle Case per mostrare ai politici le novità e fare azioni di lobbying». 

Ma forse, per il rilancio, sarebbe meglio giocare anche su altri poli espositivi, magari quello di Milano, molto più servito e moderno di quello di Bologna.