La Cina punta sulla sostenibilità ambientale con l’ausilio delle tecnologie italiane

Importante accordo stipulato da Open Gate China Italia con la municipalità di Zhùmǎdiàn: un miliardo di dollari di investimenti per rendere “green” le nuove aree di espansione della città e la produzione di energia. Spazio anche al tema alimentare.

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Il presidente e fondatore di Open Gate China, Marco Toson, all'evento di Pechino

Dopo gli anni della corsa alla grande crescita a prescindere dalle implicazioni ambientali, anche la Cina cambia rotta e punta decisamente sulla sostenibilità ambientale per rendere maggiormente vivibili megalopoli altrimenti schiacciate dall’inquinamento sempre più marcato.

Una di queste, la municipalità di Zhùmǎdiàn, città-prefettura della provincia centro orientale cinese dell’Henan con oltre 7 milioni di abitanti a circa 800 km a sud di Pechino, punta a rinnovare completamente il proprio modo di produrre e gestire l’energia e a realizzare nuovi quartieri di espansione in un’ottica di sostenibilità ambientale. In quest’ambito, la tecnologia europea ed italiana in particolare possono giocare un ruolo determinante, partecipando ad un piano d’investimenti che ammonta a un miliardo di dollari.

In questo contesto, fondamentale il ruolo svolto da Open Gate China Italia, che dalla sede di Padova si è espansa anche in Cina e si appresta a farlo anche nei vari paesi europei. «Open Gate China che ho fondato a Padovaafferma con legittimo orgoglio Marco Toson, presidente dell’organizzazione – è diventata maggiorenne, con il riconoscimento da parte del governo cinese del suo ruolo di ponte attivo tra la Cina ed i paesi europei con l’apertura della sede di Pechino e con la firma del primo importante accordo di collaborazione e altri ne seguiranno».

Presidente Toson, cosa prevede l’accordo sottoscritto con la municipalità di Zhùmǎdiàn?

Si tratta di una grande realtà urbana che ha deciso di cambiare rotta di sviluppo abbracciando la sostenibilità ambientale sia nell’espansione di nuovi quartieri che nella produzione di energia. Per farlo ha messo sul piatto un miliardo di dollari di investimenti che sono aperti al contributo delle imprese europee e, soprattutto, italiane, dove in quest’ambito sono sicuramente all’avanguardia. Per le imprese italiane si tratta di un’occasione unica, sia per l’importo economico in gioco, sia per puntare all’internazionalizzazione e a conquistare nuovi mercati.

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Marco Toson durante il suo intervento alla presentazione della China International Green Industry Industry Innovation Alliance a Pechino.

Qual è il ruolo di Open Gate China nell’operazione?

Intendiamo concretizzare il nostro ruolo di ponte tra Europa e Cina. Entro il 2020 faremo una serie di presentazioni dell’iniziativa presso le imprese e le categorie economiche interessate a partecipare al progetto. La prima metà del 2021intendiamo portare a Zhùmǎdiàn una delegazione delle imprese interessate per farle incontrare con i responsabili del progetto e attivare un contatto diretto. La seconda metà del 2021 il progetto di riqualificazionegreen” della municipalità entrerà nella fase operativa.

Che tecnologie chiedono gli interlocutori cinesi?

Tutto quello che piò essere utile per abbattere l’impatto ambientale di una grande realtà urbana di oltre 7 milioni di abitanti: dalle tecnologie di produzione energetica a quelle per l’abbattimento dell’inquinamento, alla creazione di infrastrutture intelligenti in grado di gestire i servizi della città senza sprechi, alla costruzione di nuovi edifici sostenibili. Tutte cose dove le aziende italiane e i vari hubgreen” che sono attivi soprattutto nel Nord Italia hanno sicure possibilità di fare la loro parte.

Quanto a Open Gate China, quali sono le future mosse?

Con il riconoscimento ufficiale del governo cinese, ora l’obiettivo è aprire nuove filiali nei vari paesi europei, E’ operativa da sei mesi la filiale in Ucraina, mentre lo è da poco quella in Slovenia. A breve lo saranno anche in altre realtà europee con cui stiamo definendo gli accordi.

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La presentazione ufficiale di Open Gate China Pechino in Cina.

In questo contesto, qual è il ruolo di Open Gate China Italia?

La sede italiana sarà il punto di riferimento e di coordinamento per tutte le attività della Cina in Europa. A Padova arriveranno tutte le segnalazioni d’iniziative cui la Cina cerca partner europei per i più vari settori, dall’economia alla cultura, all’alimentazione, al turismo. Dalla sede centrale smisteremo le varie iniziative alle filiali interessate.

In tema di alimentazione, nella stessa occasione in Cina è stata istituita anche la China International Green Industry Industry Innovation Alliance. Di cosa si tratta?

E’ stato un evento di grande risalto in Cina, alla presenza di oltre 500 personalità tra le più alte cariche politiche, istituzionali, diplomatiche e del mondo dell’economia. Si tratta dell’attivazione concreta della piattaforma che darà vita al “New Green Deal” del gigante asiatico che punta alla cooperazione internazionale per diminuire l’impronta ambientale della produzione interna e degli scambi commerciali con il resto del mondo. Nel corso dell’evento, è stato ribadito anche l’importanza che ha avuto l’evento che ha coordinato Open Gate China Italia a maggio 2019 presso Fico Italy World di Bologna con “Meet ChinaChinese Culture in Fico” che è stato incentrato sulla cultura alimentare dei due paesi e che ha aperto alla collaborazione in campo agricolo, alimentare e salutistico tra Italia e Cina. Tutti temi dove l’Italia è all’avanguardia nel mondo, ad iniziare dalla sua dieta mediterranea.

Altro evento di rilievo sarà il prossimo 21 gennaio a Roma.

Alla presenza dei ministri al Turismo di Italia e Cina sarà inaugurato l’Anno del turismo cinese. Saranno presentate le varie attività che sono organizzate durante il 2020 per rafforzare i legami tra Italia e Cina, a partire dalla riedizione dello storico viaggio sulla Via della Seta di Marco Polo da Venezia a Pechino. La squadra di Overland, quella dei famosi camion arancioni di Beppe Tenti, ripercorrerà l’itinerario partendo da Venezia. Contemporaneamente, partirà da Pechino alla volta di Roma una spedizione cinese che porterà in Italia tutto il meglio che la Cina riesce ad esprimere nei vari campi dove è giunta a livelli di sicura eccellenza, come nelle tecnologie digitali ed elettroniche.

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