L’assemblea generale della European Flour Millers, l’associazione che rappresenta l’industria molitoria europea a frumento tenero (3.800 molini e 47 milioni di tonnellate di frumento tenero annualmente trasformate), ha eletto Francesco Vacondio dei Molini Industriali di Modena alla presidenza dell’associazione per il biennio 2022/2023. Vacondio sarà coadiuvato dai vicepresidenti Jan Cordesmeyer (Germania) e Gary Sharkey (Gran Bretagna).
L’annuncio è stato dato da una soddisfatta Italmopa, associazione industriali mugnai d’Italia (Federalimentare/Confindustria), che costituisce una delle 27 associazioni molitorie nazionali aderenti alla European Flour Millers.
«L’elezione di un nostro rappresentante ai vertici dell’industria molitoria europea – evidenzia Piero Luigi Pianu, direttore Italmopa – costituisce certamente motivo di grande orgoglio per il nostro comparto, la cui guida deriva dall’incredibile capacità dei nostri mugnai di individuare, selezionare, miscelare e trasformare le migliori varietà di grano in farine di impareggiabile qualità. Ma essa rappresenta anche, in questo particolare momento, un impegno di grande responsabilità per via delle forti e crescenti tensioni sui mercati delle materie prime cerealicole ed energetiche che impattano violentemente sulla filiera cereali, dai produttori cerealicoli ai consumatori, in generale e sull’approvvigionamento e la redditività del settore molitorio in particolare. A nome di Italmopa, auguro pertanto buon lavoro a Francesco Vacondio, essendo inteso che saremo perennemente al suo fianco nel corso della sua presidenza europea».
Sempre in casa Italmopa, l’assemblea di categoria svoltasi a Venezia ha eletto un nuovo presidente: si tratta di Andrea Valente, titolare dei Molini Valente di Felizzano in provincia di Alessandria. Valente succede a Emilio Ferrari che aveva ricoperto il ruolo di presidente dell’Associazione negli ultimi 7 mesi subentrando al mai dimenticato Silvio Grassi, prematuramente scomparso.
«Mi sento particolarmente onorato di poter ricoprire il ruolo di presidente Italmopa e i miei ringraziamenti vanno a tutte le aziende molitorie associate che hanno riposto fiducia nel mio programma – ha detto Valente -. Il nostro settore si trova oggi ad affrontare sfide impreviste, dovute ad una situazione estremamente complessa che fa seguito a due anni molto difficili per via della pandemia. I principali temi al centro dell’attenzione – quali, ad esempio, la questione approvvigionamenti e i costi di produzione, ma anche le problematiche strutturali che affliggono da sempre il settore molitorio nazionale – saranno affrontati dalla nuova squadra di presidenza con l’intento di riuscire non soltanto a superare questa fase così delicata, ma anche di individuare soluzioni di più ampio respiro nell’interesse dell’intero comparto e dell’intera filiera».
Andrea Valente è titolare di Molini Valente, una delle realtà molitorie più rilevanti in Italia con specifico riferimento alla macinazione del frumento tenero. Andrea Valente sarà coadiuvato nelle sue funzioni dai quattro vicepresidenti: Alexander Rieper (Rieper A.) ed Emanuela Munari (Munari F.lli) per la sezione Molini a frumento tenero, Enzo Martinelli (Candeal Commercio) e Umberto Sacco (Moderne Semolerie Italiane) per la sezione Molini a frumento duro.
Nel corso dell’assemblea generale annuale, Italmopa ha reso noti i dati 2021 relativi al comparto molitorio nazionale. I volumi di sfarinati prodotti dall’industria sono stati 7,81 milioni di ton (-3,5% circa rispetto ai volumi calcolati nel 2020), mentre il volume complessivo dei prodotti – comprensivi anche dei sottoprodotti della macinazione – si è attestata a 11,13 milioni di ton (11,55 milioni nel 2020).
Sulla base degli indicatori relativi alla produzione e ai prezzi delle diverse tipologie di sfarinati e sottoprodotti della macinazione, il fatturato dell’industria molitoria, da parte sua, avrebbe complessivamente raggiunto 4,288 miliardi di euro con un incremento dell’11,4% rispetto al 2020.
Secondo Italmopa «la crescita del fatturato appare, percentualmente, significativamente inferiore al violento incremento dei costi di produzione, ed in particolare dei costi delle materie prime agricole ed energetiche che ne rappresentano complessivamente oltre l’80%. Il comparto molitorio, il quale si è pertanto fatto responsabilmente carico di una parte estremamente rilevante di tali aumenti, è risultato così spettatore forzato di un andamento schizofrenico dei mercati internazionali che ha travolto il settore e che ha minacciato, e sta tuttora minacciando, la sua stessa sopravvivenza».
Per quanto concerne il comparto della macinazione del frumento tenero, si è verificato un incremento complessivodei volumi produttivi di farine pari all’1,1% rispetto al 2020 – riconducibile, in particolare, ad un aumento significativodella richiesta di farina da parte dei canali biscotteria/lievitati/pasticceria (+4,7 %) da un lato e produzione pizza(+9,7%) dall’altro che ha compensato la riduzione della domanda proveniente dal canale della vendita al dettaglio(-21,1%) che aveva registrato, nel 2020, una forte crescita per via di fenomeni di accaparramento verificatisi nella prima fase dell’emergenza Covid.
Positiva la richiesta proveniente dalla panificazione (+0,4%) dopo la forte contrazione registrata nel 2020. Si conferma, infine, l’ottimo trend delle esportazioni farine che hanno registrato, anche nel 2021, una robusta crescita (+16%) rispetto al 2020 (incremento, negli ultimi 10 anni, pari a +235%).
Il fatturato del comparto molitorio a frumento tenero, tenuto conto dell’incremento medio, rispetto al 2020, del prezzo delle farine (+16,2%) e delle crusche (+23,4%) – risultante in primis dall’incremento della materia prima frumento tenero (+29,5% rispetto al 2020) ma anche dei costi energetici e logistici – dovrebbe situarsi, nel 2021, in 2,093 miliardi di euro (+12,5% rispetto al fatturato 2020).
Per quanto riguarda il comparto della macinazione del frumento duro è stata registrata, nel 2021, una riduzione complessiva, rispetto al 2020, del 7,7% circa della produzione di semole ascrivibile essenzialmente alla contrazionedella domanda di semole destinate alla produzione di pasta.
Nonostante la riduzione dei volumi produttivi, l’industria molitoria a frumento duro ha registrato, nel 2021, un incrementodel 10,4% del proprio fatturato per via dell’aumento delle quotazioni delle semole (+19,8%) e dei sottoprodotti dellamacinazione (+17,4%) quale diretta conseguenza delle tensioni, senza precedenti, sui prezzi delle materie prime accentuatesi a decorrere dal secondo semestre dell’anno. Il fatturato del comparto è stato così calcolato in 2,195 miliardi di euro rispetto al fatturato 2020 stimato in 1,989 miliardi di euro.
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