In Francia produzione di energia elettrica ai minimi da 10 anni

Fuori rete la metà dei reattori nucleari, vuoi per manutenzione ordinaria e ricarica del comustibile. Preoccupa la manutenzione straordinaria di molti impianti per corrosione di parte degli impianti. 

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reti energetiche energia elettrica
Un elettrodotto ad altissima tensione.

In Francia – e in Europa – c’è carenza di energia elettrica complice la messa fuori rete di circa la metà dei reattori nucleari attivi che contribuiscono con le esportazioni a soddisfare una bella fetta dei consumi dei paesi confinanti, soprattutto in Germania e in Italia.

Nel paese transalpino la produzione energetica è ai minimi da 10 anni e la situazione sta preoccupando non poco il governo di Parigi per via del pesante rincaro delle tariffe agli utenti per via del maggiore utilizzo delle fonti fossili e al ricorso delle importazioni.

L’energia nucleare rappresenta oltre i due terzi della produzione di elettricità francese e la messa fuori servizio di 28 dei suoi 56 reattori nucleari per interventi di manutenzione straordinaria a causa di fenomeni di corrosione di apparati di sicurezza o per interventi di manutenzione ordinaria, compresa la sostituzione del combustibile esaurito con quello nuovo, ha costretto Electricité de France (EDF) ad acquistare energia dalla rete europea, contribuendo ad accrescere la carenza di energia sul mercato europeo.

Tutte queste concause hanno fatto precipitare la produzione nucleare francese al livello più basso da oltre 10 anni, culminata con la disattivazione del reattore Golfech-2 da 1.300 megawatt, situato nel sud del Paese chiuso da venerdì scorso per manutenzione.

I prezzi giornalieri dell’elettricità in Francia nel 2022 sono stati in media quasi il 30% più alti rispetto alla Germania, che fa più affidamento su gas e carbone per far funzionare i suoi impianti. Le interruzioni influiscono anche sui flussi di energia nella regione, poiché le importazioni francesi di elettricità sono state quasi uguali alle esportazioni nel primo trimestre, rispetto alle esportazioni nette di circa otto terawattora verso Regno Unito, Italia, Germania e Svizzera nello stesso periodo del 2021.

Una situazione critica destinata a prolungarsi per qualche settimana per gli impianti in fase di cambio del combustibile o di manutenzione ordinaria, mentre per quelli in manutenzione straordinaria l’interruzione potrebbe essere più lunga.

La cosa positiva è che questo calo arriva in un periodo dove i consumi energetici vanno verso il ribasso con il termine della stagione fredda, visto che in Francia è molto diffuso il riscaldamento delle abitazioni tramite energia elettrica.

La situazione degli approvvigionamenti energetici francesi è comunque delicata, in quanto il paese non ha adeguate infrastrutture di distribuzione di gas metano e manca anche il collegamento tra Italia e Spagna che potrebbero, in casi come questi, contribuire a dare sostegno alla domanda di energia.

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