Imprese, cresce il numero delle nuove aperture, ma crolla il comparto dell’artigianato

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Secondo i dati Unioncamere, le imprese attive in Italia nel 2013 sono oltre 6 milioni

Complessivamente, il numero delle imprese presenti in Italia ha superato quota 6 milioni e anche quest’anno il saldo tra la nati-mortalità delle imprese rimane positivo.

Nei primi nove mesi di quest’anno (ultimo dato disponibile) si è attestato a +7.668. A fronte di oltre 296.000 nuove iscrizioni hanno chiuso i battenti 288.340 attività. Nonostante il dato sia positivo, rispetto agli ultimi anni è in forte calo. Ad esclusione del 2008, quando la differenza tra le nuove iscrizioni e le cessazioni ha segnato -13.184, nel 2009 è stata pari a +15.474, nel 2010 a +60.666, nel 2011 a +49.154 e nel 2012 a +19.984.

Se Lazio (+ 6.319), Lombardia (+5.702) e Campania (+2.489) sono le regioni più virtuose, la situazione si presenta molto negativa soprattutto nel NordEst. L’Emilia Romagna (-1.465), il Friuli Venezia Giulia (-554) e il Veneto (-3.059) si collocano sulla parte bassa di questa particolare graduatoria, mentre si salva il Trentino Alto Adige (+306). La situazione rimane difficile anche in Piemonte (-1.564), in Liguria ( -448) e in Valle d’Aosta (-170).

«Nonostante il dato medio nazionale sia positivo – dichiara il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – continuano a chiudere le imprese strutturate, mentre quelle che nascono sono realtà costituite quasi esclusivamente dal titolare. Sono le imprese della speranza, di chi ha deciso di aprire la partita Iva e rientra nel mercato del lavoro dopo esserne uscito a seguito della chiusura dell’azienda in cui lavorava come dipendente. A conferma di questa tendenza è utile ricordare che la disoccupazione, purtroppo, continua ad aumentare».

Se il dato medio nazionale dell’imprenditorialità tiene, crolla, invece, il dato riferito all’artigianato. Sempre nei primi nove mesi di quest’anno il saldo si è attestato a -23.143. La Valle d’Aosta è l’unica regione che presenta un dato positivo, con un misero +1. Tutte le altre presentano il segno meno, con punte negative in Lombardia (-3.338), in Veneto (-2.544) e in Toscana (-1.967).

«Da anni l’artigianato segna il passo, soprattutto nell’edilizia e nei trasporti – conclude Bortolussi – La crisi del mercato interno, la mancanza di liquidità e il forte aumento delle tasse hanno messo in ginocchio un settore che continua ad avere delle grosse potenzialità, ma sconta una situazione generale che penalizza soprattutto le piccole e piccolissime realtà imprenditoriali».


NATI-MORTALITÀ IMPRENDITORIALE DA GENNAIO A SETTEMBRE 2013

Natimortalità imprenditoriale nelle Regioni italiane da gennaio a settembre 2013

(regioni ordinate rispetto al tasso di crescita)

Regione

Registrate al 30/09/2013

Iscritte

(A)

Cessate(1)

(B)

Saldo

(A-B)

Tasso di crescita(2)

LAZIO

621.055

31.917

25.598

+6.319

1,02

LOMBARDIA

949.969

45.950

40.248

+5.702

0,60

CAMPANIA

562.060

28.660

26.171

+2.489

0,44

TOSCANA

415.141

22.023

20.810

+1.213

0,29

TRENTINO – ALTO ADIGE

109.512

4.862

4.556

+306

0,28

CALABRIA

178.896

8.348

7.989

+359

0,20

MOLISE

35.100

1.573

1.513

+60

0,17

SICILIA

460.804

22.375

22.448

-73

-0,02

PUGLIA

380.277

19.090

19.159

-69

-0,02

UMBRIA

95.532

4.131

4.272

-141

-0,15

MARCHE

175.823

8.319

8.594

-275

-0,16

SARDEGNA

167.587

7.250

7.644

-394

-0,24

ABRUZZO

149.289

7.424

7.810

-386

-0,26

LIGURIA

165.328

7.781

8.229

-448

-0,27

BASILICATA

60.362

2.610

2.792

-182

-0,30

EMILIA ROMAGNA

470.245

23.149

24.614

-1.465

-0,31

PIEMONTE

456.824

22.434

23.998

-1.564

-0,34

FRIULI-VENEZIA GIULIA

107.862

4.844

5.398

-554

-0,51

VENETO

495.044

22.669

25.728

-3.059

-0,62

VALLE D’AOSTA

13.586

599

769

-170

-1,25

ITALIA

6.070.296

296.008

288.340

+7.668

0,13

Elaborazioni Ufficio studi CGIA su dati camerali

(1) Al netto delle cessazioni d’ufficio

(2) Tasso di crescita = (Imprese iscritte – Imprese cessate) / Imprese registrate x 100

Natimortalità imprenditoriale del periodo gennaio – settembre(1) dal 2008 al 2013

ANNO(1)

ISCRITTE

CESSATE(2)

SALDO

TASSO DI CRESCITA(3)

2008

323.662

336.846

-13.184

-0,22

2009

295.736

280.262

15.474

0,25

2010

315.620

254.954

60.666

0,99

2011

309.323

260.169

49.154

0,80

2012

299.082

279.098

19.984

0,33

2013

296.008

288.340

7.668

0,13

Elaborazioni Ufficio studi CGIA su dati camerali

(1) Data l’elevata stagionalità del fenomeno, il confronto è stato fatto tra periodi omogenei secondo l’ultimo dato disponibile, il 3° trimestre 2013. Quindi, i dati di ogni anno fanno riferimento al periodo gennaio – settembre.

(2) Al netto delle cessazioni d’ufficio DAL 1° TRIMESTRE 2009. Per il 2008 le cessazioni sono complessive.

(3) Tasso di crescita = (Imprese iscritte – Imprese cessate) / Imprese registrate x 100.

Natimortalità imprenditoriale ARTIGIANA nelle regioni italiane

da gennaio a settembre 2013

(regioni ordinate rispetto al tasso di crescita)

Regione

Registrate al 30/09/2013

Iscritte

(A)

Cessate(1)

(B)

Saldo

(A-B)

Tasso di crescita(2)

VALLE D’AOSTA

4.101

234

233

1

0,02

TRENTINO – ALTO ADIGE

26.609

1.322

1.404

-82

-0,31

CAMPANIA

73.839

3.897

4.275

-378

-0,51

FRIULI-VENEZIA GIULIA

29.520

1.656

1.919

-263

-0,89

LAZIO

101.576

5.949

6.886

-937

-0,92

MOLISE

7.230

290

367

-77

-1,07

LOMBARDIA

259.941

13.500

16.838

-3.338

-1,28

EMILIA ROMAGNA

137.923

7.937

10.163

-2.226

-1,61

MARCHE

49.219

2.723

3.552

-829

-1,68

TOSCANA

111.871

6.995

8.962

-1.967

-1,76

BASILICATA

11.369

424

635

-211

-1,86

VENETO

136.470

6.714

9.258

-2.544

-1,86

PIEMONTE

130.532

6.982

9.511

-2.529

-1,94

UMBRIA

22.831

1.120

1.567

-447

-1,96

SICILIA

80.485

3.444

5.093

-1.649

-2,05

PUGLIA

75.019

3.421

4.967

-1.546

-2,06

CALABRIA

35.280

1.408

2.231

-823

-2,33

ABRUZZO

34.220

1.663

2.512

-849

-2,48

LIGURIA

46.209

2.452

3.757

-1.305

-2,82

SARDEGNA

38.953

1.411

2.555

-1.144

-2,94

ITALIA

1.413.197

73.542

96.685

-23.143

-1,64

Elaborazioni Ufficio studi CGIA su dati camerali

(1) Al netto delle cessazioni d’ufficio

(2) Tasso di crescita = (Imprese iscritte – Imprese cessate) / Imprese registrate x 100