Il vino italiano si conferma nel 2020 leader export mondiale

Veneto al vertice mondiale: quarto assoluto per valore. Venduti all’estero 20,8 milioni di ettolitri, davanti a Spagna (20,2 milioni) e Francia (13,6 milioni). 

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L’Italia per volumi di vino esportati, pari a 20,8 milioni di ettolitri, si pone al primo posto mondiale anche nel 2020, anche se registra un calo di queste transazioni del 2,4% rispetto all’anno precedente. Al secondo posto si pone la Spagna con 20,2 milioni di ettolitri (-5,9%), con la Francia piazzata in terza posizione con 13,6 milioni di ettolitri e un -4,9% rispetto al 2019.

I dati sono stati forniti da Veneto Agricoltura e anticipano i dati relativi alla vendemmia 2021 che saranno resi noti il 31 agosto. Il Veneto, con i suoiquasi 2,24 miliardi di euro di vino esportato, rappresenta una quota di valore sul totale di valore esportato dall’Italia del 36% circa e guida la classifica delle regioni italiane, piazzandosi da solo, in una classifica virtuale, al quarto posto mondiale, alle spalle di Francia, Italia e Spagna e precedendo Australia (1,79 milioni di euro) e Cile (1,60 miliardi di euro).

Il consumo mondiale di vino, arrivato all’ultimo anno a 234 milioni di ettolitri, registra una perdita del 3% rispetto al 2029, a causa dell’azione combinata degli effetti delle restrizioni per la pandemia da Covid-19 e per una considerevole revisione sui dati di consumo di vino in Cina.

Per consumo di vino, anche nel 2020 gli Stati Uniti si pongono al primo posto al mondo con 33 milioni di ettolitri (stabile), lasciando la Francia al secondo posto con 24,7 milioni di ettolitri e l’Italia al terzo (con 24,5 mln di ettolitri +7,55), seguita da Germania (19,8 milioni di ettolitri e +0,2%). Rispetto al 2011, il mercato USA è cresciuto del +95,6%, quello britannico del +137,5%, mentre quello tedesco del +24,9%.

L’onda lunga della pandemia da Covid-19, come prevedibile, ha avuto conseguenze anche nel 2021: il fatturato del comparto delle esportazioni di vino italiano, nel primo trimestre (ultimi dati disponibili) è calato del 4,3% (1,44 miliardi di euro incassati), con il Veneto che perde addirittura il -6,8% (circa 500 miliardi di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Va detto – evidenzia il rapporto di Veneto Agricoltura – che queste variazioninegative sono basate sul raffronto tra un trimestre caratterizzato dalla crisi per la pandemia rispetto al primo trimestre 2020 in cui la crisi era appena all’inizio. Inoltre, si deve tener conto anche della caduta delle transazioni verso gli Stati Uniti, visto che gli importatori nel corso del primo trimestre 2020 effettuarono grandi scorte di vino, soprattutto italiano, per mettersi al riparo da eventuali imposizioni tariffarie: in pratica un eccesso di acquisti che di fatto ha falsato i consueti andamenti di mercato.

Veneto Agricoltura conferma che, anche nel 2020, le vendite all’estero di vino veneto si sono accentrate per lo più in soli tre paesi (pari al 53% del totale in valore), con gli Stati Uniti in testa con oltre 434 milioni di euro, seguiti a ruota da Germania (388 milioni di euro) e Regno Unito (358 milioni di euro). Uno scenario potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio in quanto una minima perturbazione dei mercati (per esempio, gli effetti della Brexit, i dazi doganali negli USA o problematiche legate alla pandemia di Covid) potrebbe avere effetti devastanti per il vino veneto esportato in questi paesi.

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